09 Dicembre 2021
Lina Wertmuller è stata un'amatissima regista e sceneggiatrice che, nella sua carriera, ha segnato la storia della commedia italiana con film indimenticabili: scopriamo chi è, chi sono il marito e la figlia e tante curiosità su di lei.
Il suo nome vero è Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich. Nota comunemente come Lina Wertmüller, la regista è nata a Roma il 14 agosto 1928 sotto il segno zodiacale del Leone. Grazie alla sua passione a al suo talento ha avuto una carriera ricchissima di successi. Sua madre era romana, suo padre pugliese ed era un importante avvocato di nobili origini svizzere. Lina era la zia dell'attore Massimo Wertmüller. Ha iniziato a studiare regia quando aveva solo 17 anni, iscrivendosi all'accademia teatrale diretta da Pietro Sharoffe. In pochissimo tempo è diventata una delle registe più apprezzate nel panorama internazionale. A scuola è stata compagna di Flora Carabella, che poi è diventata la moglie di Marcello Mastroianni.
Con il film Pasqualino Settebellezze, è stata inoltre la prima donna nella storia ad essere candidata all'Oscar come migliore regista. La cerimonia era quella del 1977. Nel 2020 le è anche stato assegnato il Premio Oscar onorario.
Lina Wertmuller ha avuto una vita privata decisamente intensa. Si è sposata nel 1968 con Enrico Job che è stato suo marito fino al 2008, anno in cui è scomparso. Dal loro matrimonio è nata una figlia, Maria Zulima Job. La piccola è nata il 17 gennaio 1991, sotto il segno del Capricorno, quando la regista aveva 62 anni. In merito alla nascita della figlia fu sollevato un polverone. All’epoca, come riportato anche da La Repubblica, era stato aperto un dossier in cui si affermava che la bambina non fosse sua figlia naturale. C'era chi sosteneva che la Wertmuller l'avesse adottata all’estero o concepita grazie a un utero in affitto.
La vicenda fu sempre trattata con il massimo riserbo. Alla fine fu stabilito che Maria era stata concepita con utero in affitto. La figlia della regista oggi fa l'attrice.
La carriera di Lina Wertmuller è straordinaria e ricca di successi. Dopo aver frequentato l'accademia teatrale diretta da Pietro Sharoffe, l'artista ha iniziato un brillante percorso che l'ha portata a lavorare con celebri registi teatrali. Fra questi spiccano i nomi di Giorgio De Lullo, Guido Salvini e Garinei e Giovannini. Ha lavorato sia per la radio sia per la televisione ed è stata autrice e regista per la prima edizione di Canzonissima e Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone protagonista maschile.
Lina Wertmüller debuttò nel 1963 con "I basilischi", un film che ebbe un successo grandioso. Fu assistente di Fellini nelle pellicole La dolce vita del 1960 e 8½ del 1963. La sua carriera è segnata da un evento che l'ha portata a rompere un rigido tabù non solo italiano. Fu la prima regista donna ad essere candidata ai premi Oscar per la miglior regia. Dopo di lei ci sono state solo Jane Campion nel 1994, Sofia Coppola nel 2004, Kathryn Bigelow nel 2010, Emerald Fennell e Chloé Zhao nel 2021.
Per Pasqualino Settebellezze, la Wertmüller è stata candidata in realtà a ben tre Premi Oscar: migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura. Una quarta candidatura è arrivata a Giancarlo Giannini che interpretava il protagonista.
Nel 2020 l'Academy ha conferito a Lina Wertmuller un Oscar alla carriera. Sono tantissimi i film che hanno visto Lina protagonista in qualità di regista e sceneggiatrice. Sono altrettanti i film che l'hanno vista collaborare con attori di spicco come Giancarlo Giannini.
"Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna", aveva rivelato in un'intervista in cui le era stato chiesto se avesse avuto difficoltà in quanto donna dietro alla macchina da presa. "Lo si fa perché si ha talento - aveva aggiunto - questa è l'unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l'unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film. Me ne sono infischiata. Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva. Ho avuto un carattere forte, fin da piccola. Sono stata addirittura cacciata da undici scuole. Sul set comandavo io. Devi importi. Gridavo e picchiavo. Ne sa qualcosa Luciano De Crescenzo durante le riprese di Sabato, domenica e lunedì con Sophia Loren. Non faceva altro che gesticolare con l'indice di una mano e così per farlo smettere gli "azzannai" il dito.
La regista ha esordito con il film "I Basilischi", una grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia. Le principali location del film furono la Basilicata, Palazzo San Gervasio e la Puglia, in particolare Minervino Murge. Grazie a questa sua opera ottenne la Vela d'argento al Locarno Festival.
Nel 1968, lavorò sotto lo pseudonimo Nathan Witch, dirigendo un western all'italiana dal titolo "Il mio corpo per un poker con Elsa Martinelli". Successivamente diede vita ad altri successi. Da Mimì metallurgico ferito nell'onore nel 1972, a Film d'amore e d'anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza..." del 1973. Poi ancora Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto del 1974, Pasqualino Settebellezze del 1976. Tra i migliori film di Lina Wertmuller compaiono anche La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia del 1978 e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici del 1978.
Nel 1983 è uscito anche Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada. Il film affrontava il tema del terrorismo con leggerezza e coraggio. Nel 1986 ha fatto il suo debutto nel teatro lirico con la regia della Carmen di Georges Bizet, inaugurando la stagione lirica 1986-87 del Teatro di San Carlo di Napoli.
Nel 1997 la Wertmuller ha diretto una Bohème all'Opera di Atene ed è stato autrice di diverse sceneggiature e regie teatrali, da Due più due non fa più quattro (1968) e Fratello sole, sorella luna (1972) (entrambi per la regia di Franco Zeffirelli) a L'esibizionista (1994), da Gino, Ginetta e gli altri (1995) a Lasciami andare madre (dal libro di Helga Schneider, con Roberto Herlitzka nella parte della vecchia madre).
La Wertmuller si dedicò anche alla serie televisiva Francesca e Nunziata del 2001 con Sophia Loren e Claudia Gerini. Successivamente diede vita al film Peperoni ripieni e pesci in faccia del 2004 sempre con la Loren protagonista. Il successivo Mannaggia alla miseria del 2008 con Gabriella Pession e Sergio Assisi è trasmesso direttamente in prima serata su Rai 1 il 2 giugno 2010. Nello stesso anno le è conferito il David di Donatello alla carriera. Nel 2013 recita un cameo nel film di Riccardo Milani Benvenuto Presidente!, nel ruolo di membro dei poteri forti, insieme con il collega Pupi Avati, il critico Steve Della Casa e il giornalista Fabrizio Rondolino.
La carriera di Lina Wertmuller è ricca di film apprezzatissimi e di successi. La regista ci ha lasciati il 9 dicembre 2021 a causa di un tumore che l'ha portata via all'età di 93 anni.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia