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Perchè Carla Fracci si vestiva sempre di bianco: il vero motivo che pochissimi conoscono

In pochi sanno perchè Carla Fracci vestiva sempre di bianco: ecco il motivo del total white che ha reso la ballerina un'icona di stile ed eleganza

27 Maggio 2021

Carla Fracci

Carla Fracci (foto da https://www.instagram.com/gianmarconorse/)

Perchè Carla Fracci si vestiva di bianco. Icona indiscussa di stile ed eleganza, la danzatrice classica è entrata nel cuore di tutti gli italiani per la sua delicatezza, la sua compostezza e la sua impareggiabile bravura. La famosissima ètoile si è spenta oggi, 27 maggio 2021, all'età di 84 anni. A portarla via un tumore contro cui la donna ha combattuto con grande coraggio e riserbo per anni. Scopriamo un dettaglio su una scelta di stile di Carla Fracci che non è mai passata inosservata: il total white.

Perchè Carla Fracci si vestiva sempre di bianco. Retroscena

A svelare perchè Carla Fracci vestiva sempre di bianco è stato il marito, Beppe Menegatti, in un'intervista a Oggi è un altro giorno, durante il lockdown. "Io e Carla ci amiamo come il primo giorno - ha confessato l'uomo - e si discute anche come il primo giorno. Quando ho visto Carla la prima volta io ero assistente di Visconti… Aveva delle calze rosse. Si è vestita un pochino dopo sempre di biancoquando aspettava nostro figlio Francesco".

"Vestivo abiti leggermente larghi. Oggi la pancia si mostra… Io ho preferito fare così quando ero incinta", ha commentato la danzatrice. "Cominciai durante la gravidanza - ha poi precisato - nel 1969. Avevo pochissima pancia ma cercavo un modo per accentuare ancora di più la riservatezza di quel momento. Il bianco come discrezione, insomma. C’è una fotografia che mi ritrae a luglio, a Forte dei Marmi, con pantaloni e chemisier immacolati, accanto a Eugenio Montale".

La scelta di Carla Fracci di indossare sempre abiti bianchi è dovuta dunque ad un suo desiderio di discrezione durante la gravidanza. Caratteristiche che si sposa perfettamente con il carattere riservato della donna. Il total white ha reso Carla Fracci un'indiscussa icona di stile.

In una recente intervista, scherzando, la ballerina aveva detto che nel guardaroba aveva anche qualcosa di marrone e di verde. I fan la ricorderanno per sempre con i suoi elegantissimi abiti bianchi.

Carla Fracci, malattia per cui è morta: addio alla regina della danza

La notizia della morte di Carla Fracci ha ormai fatto il giro del web e tutti ora si chiedono quale fosse la sua malattia. La bravissima danzatrice italiana è deceduta oggi, 27 maggio 2021, a causa di un tumore che l’aveva colpita già da tempo, come riporta La Repubblica. La Fracci ha affrontato la malattia con coraggio e strettissimo riserbo. Le sue condizioni si erano tuttavia aggravate negli ultimi giorni. Nella tarda mattinata è giunta la notizia della morte.

Chi è Carla Fracci: la regina della danza nota i tutto il mondo

Carla Fracci è una danzatrice italiana amata e apprezzata in tutto il mondo. È nata a Milano il 20 agosto del 1936. Ha studiato alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova dove si è diplomata nel 1954 ed è divenuta prima ballerina del Piermarini nel 1958. La sua ultima apparizione è stata proprio alla Scala due mesi fa dove ha tenuto una masterclass su 'Giselle'.

Carla Fracci è una donna di umili origini. Suo padre, Luigi Fracci, era alpino sergente maggiore in Russia e sua madre, Rocca Santina, era operaia alla Innocenti di Milano. Ha una sorella Marisa Fracci, anch'essa ballerina di danza classica, formatasi presso la scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano. Con l’inizio della guerra Carla e la sua famiglia sfollarono presso la campagna di Volongo dalla nonna materna Argelide. Lì Carla vive un'infanzia felice circondata dalla natura, in cui si sentiva a suo agio trascorrendo le giornate in campagna e in compagnia dei cugini. Con l’inizio della scuola elementare si trasferisce dalla zia a Ca’ Rigata di Gazoldo degli Ippoliti, per poi fare ritorno a Milano al termine della guerra, dove suo padre divenne impiegato dell’azienda tranviaria come bigliettaio. Spesso i suoi genitori la portavano con loro al Circolo ricreativo dell’azienda di trasporti di suo padre, e fu lì che alcuni amici dei suoi genitori notarono in lei uno spiccato senso del ritmo e li convinsero a farla provare l’audizione al Teatro alla Scala. Supera l’esame perché interessati al “suo bel faccino”, ma i primi anni furono duri perché Carla sentiva nostalgia degli spazi aperti in quell’ambiente rigido a cui fu difficile abituarsi nonostante i continui rimproveri della maestra, che la considerava ricca di doti ma svogliata. Fondamentale sarà l’incontro con Margot Fonteyn che permetterà a Carla di cogliere il senso di tutto quel lavoro, iniziando a sentire il teatro come “casa”.

Carla Fracci sin dal 1946 studiò alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni divenne danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958.

Si sposò nel 1964 con il regista Beppe Menegatti, dal quale ha avuto un figlio, Francesco. Il marito si è occupato della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.

La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle.

Eugenio Montale le dedicò una poesia, La danzatrice stanca, inserita nel Diario del '71 e del '72, uscito nel 1973.

Nel 1982, è stata protagonista di una fiction televisiva, lo sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove ha interpretato il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.

Di Camilla Deponti

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