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Sanremo 2021, legali avvertono: 'Gara a rischio se artisti o figuranti prendono Covid'

Autocertificazioni, plexiglass, mascherine e igienizzanti ovunque: regole molto stringenti per quest'anno: "Si può fare"

29 Gennaio 2021

Amadeus Sanremo 2021

Amadeus Sanremo 2021 (fonte foto Lapresse)

Continuano i dubbi su Sanremo 2021: tra i veti dei ministri, le preoccupazioni dei medici e le perplessità di cantanti e discografici, il Festival della musica italiana sembra essere in bilico più che mai. Ma cosa succederebbe se, proprio durante Sanremo, un artista, un lavoratore o un figurante del pubblico si contagiasse? Ecco cosa dicono gli esperti.

"Chiunque partecipa al festival, o come cantante, o come pubblico pagato, viene legato all'organizzazione da un rapporto giuridico contrattuale - spiega all'Adnkronos l'avvocato Giorgio Assumma, ex presidente della Siae - se si determina un danno da Covid, perché l'organizzazione sia responsabile bisogna dimostrare che non abbia adottato tutte le misure idonee". Inoltre l'avv. Franca Vianello dello studio legale internazionale Rödl & Partner sostiene: "Come da prescrizioni legislative qualora un cantante risultasse positivo al Covid-19 come succede per qualsiasi altra persona, andrebbe immediatamente isolato e posto in quarantena. Non esiste, infatti, nessuna deroga per chi lavora nel mondo dello spettacolo ad esibirsi ugualmente, e questo in automatico potrebbe costringerlo ad abbandonare la competizione".

Ma non è tutto. L'avvocato Vianello prosegue: "Il concorrente potrebbe, in linea teorica, rivalersi sull’organizzazione, facendogli causa, ma soltanto qualora il contagio fosse dipeso dal mancato rispetto da parte di quest’ultima delle norme sanitarie anti- contagio atte a garantire la sicurezza dei cantanti in gara". Se invece si dovesse contagiare il presentatore di Sanremo 2021, "può essere la Rai a rivalersi legalmente su Amadeus, salvo diversi accordi contrattuali" concludono i legali.

Sanremo 2021, possibili focolai tra il pubblico: cosa succede?

A preoccupare maggiormente sono però i possibili focolai di contagio tra il pubblico in sala. "Che siano spettatori reali o a contratto, il teatro Ariston per le sue ridotte dimensioni è un luogo ideale per la diffusione del virus, nonostante l’organizzazione possa aver predisposto tutti i protocolli sanitari necessari" riferiscono gli esperti legali. "Questa situazione potrebbe permettere la diffusione del virus anche tre le maestranze dell’evento, nonché i musicisti dell’orchestra". A proposito di quest'ultimo caso gli avvocati spiegano: "Se un membro dell’orchestra dovesse risultare positivo è chiaro che dovrà essere sottoposto a quarantena", ma il problema "nasce per i colleghi, visto che le distanze ridotte tra i musicisti e l’assenza di mascherine, condizione inevitabile per suonare gli strumenti a fiato, rappresentano una via di diffusione privilegiata per il virus".

A ciò si potrebbe aggiungere anche un 'rischio reputazionale'. Davide Ciliberti, esperto di comunicazione del gruppo Purple & Noise infatti afferma: "Considerata la forte volontà da parte di Rai di tenere dritta la barra e andare avanti con pubblico in sala, questo Festival dovrà essere immacolato dal punto di vista di contagi, anche perché - continua Noise - immaginate che accadrebbe a livello mediatico, ma non solo, laddove anche solo una persona del pubblico dovesse ammalarsi…".

Sanremo 2021: autocertificazioni, plexiglass, mascherine e igienizzanti ovunque

Dunque, per mettere al sicuro tutti i partecipanti a Sanremo 2021, occorrerà osservare regole molto rigide. L'avv. Assumma - che è stato anche consulente giuridico per 'Costanzo Show', il primo programma ad andare in onda col pubblico in sicurezza - ha dichiarato: "Prima di tutto deve essere pubblico non pagante. Ciascuno deve rilasciare una autocertificazione attestante di non avere affezioni in corso o sintomi". E poi: "Appena si presentano i sintomi, tutti devono fare necessariamente il tampone rapido. Debbono tenere mascherine adeguate, lavarsi le mani e mantenere nel tragitto misure di sicurezza e rinchiusi in gabbie di plexiglass". Poi il legale conclude: "Se tutte queste misure vengono adottate, non c'è più alcun nesso di causalità tra la malattia e la malagestione da parte dell'azienda".

Qualora qualcuno tra il pubblico venisse contagiato, "bisogna capire se ha avuto contatti tali all'interno dei locali che possano determinare il pericolo di una estensione del contagio" specifica l'esperto. "Ad esempio, se uno non è ancora entrato al teatro Ariston, ma si accorge di essere positivo in hotel, il problema non sussiste. Non è una situazione facile, ma può essere gestita" continua il legale. "Massimo Ranieri ha registrato nel teatro Sistina, ma avendo adottato misure simili non è successo nulla. Al Maurizio Costanzo Show non c'è stato nemmeno un caso di contagio, e oggi lo chiamano il 'metodo Costanzo'. Si può fare" conclude speranzoso Assumma.

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