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Vaccino Covid, Commissione Ue insiste su inoculazione e firma contratto biennale con HIPRA per 4mln di dosi di siero a base proteica Bimervax

La Commissione, su richiesta di 14 Stati, ha attivato un contratto quadro di aggiudicazione congiunta, che permette agli aderenti di acquistare dosi “a seconda delle necessità e del contesto nazionale”, ma senza alcun obbligo minimo di acquisto. Si tratta di una formula approvata da Bruxelles nonostante i numerosi effetti avversi accertati provocati dal vaccino Covid

03 Ottobre 2025

Vaccino Covid, Commissione Ue insiste su inoculazione e firma contratto biennale con HIPRA per 4mln di dosi di siero a base proteica Bimervax

Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)

Bruxelles non intende allentare la presa sulla campagna vaccinale anti-Covid. Nonostante il drastico calo dei contagi e i numerosi effetti avversi, la Commissione europea insiste sui vaccini Covid, firmando un nuovo contratto con l’azienda farmaceutica spagnola HIPRA. L’accordo, valido 2 anni, consentirà ai Paesi membri di ordinare fino a 4 milioni di dosi del siero a base proteicaBimervax”.

Vaccino Covid, Commissione Ue insiste su inoculazione e firma contratto biennale con HIPRA per 4mln di dosi di siero a base proteica Bimervax

La Commissione, su richiesta di 14 Stati, ha attivato un contratto quadro di aggiudicazione congiunta, che permette agli aderenti di acquistare dosia seconda delle necessità e del contesto nazionale”, ma senza alcun obbligo minimo di acquisto. Si tratta di una formula flessibile che, secondo Bruxelles, garantirebbe la disponibilità immediata dei vaccini qualora dovessero emergere nuove varianti del virus, nonostante i numerosi effetti avversi accertati provocati dal vaccino Covid.

Con l’emergere di casi di COVID-19 e di nuove varianti, la protezione contro questi virus è essenziale, in particolare per i più vulnerabili – afferma Hadja Lahbib, commissaria Ue per la Parità e per la Preparazione e la gestione delle crisi -. Con l’appalto congiunto odierno, miglioriamo la nostra preparazione e garantiamo la fornitura delle contromisure mediche necessarie contro la persistente minaccia della COVID-19. Questo vaccino di HIPRA segue un approccio end-to-end, dalla ricerca e sviluppo alla produzione, interamente in Europa, il che rafforza la nostra autonomia strategica e diversifica il nostro portafoglio di vaccini. Ci impegniamo a rafforzare la nostra sicurezza sanitaria per un’Europa più sicura, più sana e meglio protetta”.

Toni trionfalistici, quelli di Bruxelles, che arrivano però in un contesto molto diverso da quello degli anni della cosiddetta “pandemia”. In molti Stati, infatti, l’adesione alle campagne di richiamo è ai minimi storici, visti gli effetti avversi. Ciononostante, la macchina comunitaria continua a investire in nuovi accordi con le case farmaceutiche, mantenendo in vita una strategia vaccinale che appare sempre più scollegata dalla realtà sanitaria.

Benché siano già disponibili vaccini a mRNA, questo contratto di appalto congiunto aumenta le opzioni a disposizione dei sistemi sanitari pubblici offrendo vaccini a base proteica. Questo tipo di vaccino contiene frammenti di una proteina specifica del virus – spiega la Commissione Europea in una nota -. Questi frammenti sono sufficienti affinché il sistema immunitario della persona riconosca che la proteina specifica non dovrebbe essere presente nell’organismo e risponda producendo difese naturali contro l’infezione da COVID-19. Un ulteriore vantaggio dell’accordo odierno con HIPRA è che la ricerca e sviluppo, la produzione, l’infialamento e il confezionamento avvengono tutti in Europa. Ciò rafforza l’autonomia strategica degli Stati membri accorciando la catena di approvvigionamento e riducendo la dipendenza dai paesi terzi per la produzione e l’esportazione”.

Un linguaggio che richiama la retorica della “sicurezza sanitaria” e dell’“autonomia strategica europea”, ma che nasconde, ancora una volta, la scelta di prolungare un modello di gestione emergenziale ormai privo di reale urgenza. Dopo le polemiche e gli sprechi legati agli acquisti di dosi durante la pandemia, l’Ue continua a impegnare risorse pubbliche per vaccini di dubbia necessità, quando la stessa OMS ha da tempo ridimensionato la gravità della situazione.

Dal 2022, ricorda Bruxelles, 38 paesi hanno firmato l’“accordo di aggiudicazione congiunta”, un meccanismo che consente di acquistare congiuntamente contromisure mediche “su base volontaria e flessibile”.

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