20 Ottobre 2025
Un sabato sera di tranquilla banalità, qualche chiacchiera in chat, gli animali che dormono sparsi per la casa, anche noi ci sentiamo il sonno addosso ma di colpo resto tramortito: lo schermo m'invade di un messaggio che non conosco, “Sono il compagno di..., volevo dirti che non c'è più, ti informo perché lei ti stimava”. Mi stimava come si può stimare uno che ti infonde coraggio, che ti dice ce la fai e sta più o meno nella tua stessa condizione. Due anni a condividerci le malattie, a spingerci, forse mentendoci, verso la guarigione, due anni a non incontrarci mai anche se abitiamo vicini, nella tacita promessa: ci abbracceremo quando tutto sarà risolto, superato, ci stringeremo nel sollievo. E di colpo non c'è più e scorro i nostri messaggi e mi sento morire un poco anch'io, come raggiungendola, come sprofondando in una disperazione d'abisso fra senso di colpa e paura ancora. Come urlano quei messaggi, come non si possono più leggere, come non la reggi più la voce di chi non è più. L'ultimo: “Certo che ne uscirò, amo troppo la mia vita”. Ma non è bastato. Eri così giovane ancora. Così incredibilmente bella. Così buona anche senza saperti, perché le parole parlano da come sono messe insieme, perfino in una chat. Hanno il suono della voce che non mente. Un'altra amica sconosciuta ma vicina che se ne va ed io mi sento come quelle foglie che l'autunno risparmia sui rami scarnificati, ma per quanto? A quanti io ho giurato che ce l'avrebbero fatta? E molti ce l'hanno fatta, ma altrettanti no, non hanno avuto scampo. Certo, una malattia può ghermire chiunque, per qualsiasi ragione, non esiste solo la correlazione, sarei altrettanto cialtrone di quelli che la escludono con la rabbia dei vili, ma il fatto è che mi porto dentro tanti, troppi caduti dopo quella siringa e non posso rassegnarmi se ricordo quanti sono in questa assurda guerra che non sapevamo, che hanno deciso per noi, sacrificandoci per la viltà del potere. Ci stanno distruggendo, e i commenti degli sciacalli senza nome che vorrebbero irridermi lo confermano. Chi vi manda, chi siete?
Siete forse i soliti propagandisti, provocatori, politici o virologi come il Burioni che incredibilmente può dichiarare una volta di più, ad onta di prove che dovrebbero sommergerlo di discredito: “Il vaccino contro il Covid è come quello dell'influenza: dev'essere fatto ogni anno da persone che hanno più di 60 anni che hanno particolari vulnerabilità. Non è vero che abbia causato effetti collaterali e tutte queste cose strane (sic!). Queste bugie sono pericolose per la salute pubblica”. Le bugie di chi? Nell’agosto del 2023 sia Pfizer sia Moderna si sono decise ad ammettere, segnalandolo, «un rischio aumentato di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento esterno del cuore), in particolare nella prima settimana successiva alla vaccinazione». Per il vaccino Comirnaty «il rischio osservato è più elevato nei maschi di età compresa tra 12 e 17 anni». Un mese dopo sul registro Ue dei medicinali per uso umano della Commissione europea, venne inserita la segnalazione che dopo la somministrazione dei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna, oltre ad esserci il rischio di miocarditi e pericarditi nei giovani, «alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e sono stati osservati casi fatali». Lo scorso 2025 finalmente viene approvata a una proposta di legge per monitorare i giovani sul fronte rischi cardiaci, come sollecitato da più parti in particolare nell'ambito scolastico. Nel frattempo si è allungato l’elenco delle morti improvvise, così pure delle miocarditi che lasciano segni pesanti. Particolarmente in Toscana, come si ricorderà, ma il 27 dicembre 2023 anche la Regione Abruzzo si era impegnata con una risoluzione per la sorveglianza attiva e un monitoraggio cardiaco in fascia 0-14 anni: troppo pesante il bilancio di 17 morti improvvise di giovanissimi abruzzesi tra il 2022 e il 2023.
Pochi mesi dopo, un team di importanti ricercatori tedeschi ha confermato che i "vaccini" a mRNA del Covid sono arricchiti con contaminanti del DNA che causano il cancro. I risultati sono emersi durante una indagine sulle segnalazioni di livelli pericolosi di contaminanti del DNA nelle iniezioni di mRNA Covid di Pfizer. studio è stato condotto da Jürgen O. Kirchner, ricercatore indipendente di Amburgo, e dalla professoressa Brigitte König dell'Università di Lipsia. ricercatori hanno ipotizzato che i contaminanti del DNA residui in più lotti del "vaccino" mRNA Covid di Pfizer superino significativamente le soglie di sicurezza normative. Le contaminazioni variano da 12 a 17,8 ng/μL, superando di gran lunga la soglia legale dell'Unione Europea di 0,033 ng/μL per dose. I ricercatori confermano che i loro risultati rivelano che la contaminazione del DNA ha superato i livelli di sicurezza di circa 300-500 volte. Quindi sono arrivati gli studi condotti in sud Corea, su un campione di oltre 3 milioni di pazienti, che hanno confermato il legame tra espansione dei tumori e vaccino Covid, e più o meno contemporaneamente l'OMS lanciava l'allarme su 30 milioni di nuovi cancri nei prossimi 25 anni, di cui almeno 18 milioni mortali. Ovviamente senza ipotizzare alcun legame, senonché l'incurabilità prevista non può spiegarsi scientificamente che con precise consapevolezze quanto ai meccanismi di replicazione del DNA malato.
Scrive inoltre proprio oggi Silvana De Mari su la Verità: “Il 5 luglio 2023 la rivista The Lancet pubblicò una revisione sistemati-ca dei risultati dell’autopsia nei decessi dopo la vaccinazione contro il Covid (Nicolas Hulscher, Ann Arbor, Paul E. Alexander). Gli autori hanno ricercato tutti i referti autoptici e necroscopici pubblicati relativi alla vaccinazione contro il Covid fino al 18 maggio 2023. Hanno identificato 678 studi e, dopo aver selezionato i criteri di inclusione, hanno incluso 44 articoli contenenti 325 casi autoptici e un caso necroscopico. Tre medici hanno esami-nato in modo indipendente tutti i decessi e determinato se la vaccinazione contro il Covid fosse la causa diretta o avesse contribuito in modo significa-tivo al decesso. La risposta è positiva nel 73,9% dei casi. Il sistema d’organo più implicato nei decessi associati al vaccino Covid è stato il sistema cardiovascolare (53%), seguito dal sistema ematologico (17%), dal sistema respiratorio (8%) e da più sistemi d’organo (7%). Tre o più sistemi d’organo sono stati interessati in 21 casi. Il tempo medio dalla vaccinazione al decesso è stato di 14,3 giorni. La maggior parte dei decessi si è verificata entro una settimana dall’ultima somministrazione del vaccino. Un totale di 240 decessi (73,9%) sono stati giudicati come direttamente dovuti o significativamente collegati alla vaccinazione. La coerenza osservata tra i casi di questa revisione con eventi avversi noti del vaccino Covid, i loro meccanismi e l’eccesso di decessi correlato, insieme alla conferma autoptica e alla valutazione del decesso guidata dal medico, suggeriscono che vi è un’alta probabilità di un nesso causale tra i vaccini Covid e il decesso nella maggior parte dei casi. Lo studio si conclude affermando che sono necessarie ulteriori indagini urgenti al fine di chiarire i risultati. Lo studio è stato ritirato dopo 24 ore in quanto inattendibile”.
Nei giorni scorsi in commissione Covid altri due medici, gli infettivologi Petrosillo e Richeldi, hanno contestato, o, per meglio dire, categoricamente escluso in punto di scienza l'efficacia e di conseguenza l'opportunità del protocollo “tachipirina e vigile attesa” imposto dall'allora ministro sanitario Speranza. Io piango l'amica che non ho avuto, l'ennesima amica perduta, andata via non per la crudeltà del destino ma per quella di una politica criminale e di una falsa scienza mostruosa, assetata di potere e di affari, e scopro l'ennesima morte “improvvisa”, quella della maratoneta neppure 40enne Anna Zilio. E so già che diranno che prima era viva, che sono cose che succedono, che non si deve chiedere la causa, se no poi i conformisti e i leccaculo del potere se ne hanno a male.
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