06 Ottobre 2025
Mi alzo al mattino, faccio un giro di social e trovo un messaggio che mi riguarda: “Peccato tu non sia morto”. Ancora dopo due anni? Ancora: avevo lanciato la proposta, più che altro retorica, di venire audito in commissione Covid che passa ad ascoltare le vittime vaccinate, e lo so che è retorica perché, come mi rispondono i lettori, “a te non ti chiameranno mai”, e sì che sono stato l'unico ad espormi parlando, testimoniando di effetti avversi. Ma chi si azzarda deve crepare per non dire quello che tutti vedono, che tutti sanno. Più si rovesciano, a valanga, studi, relazioni sulla letalità vaccinale e più la campagna promozionale dei vaccini cresce, capillare,, organizzata, criminale: sieri più estremi, più potenti, più micidiali, per tutto: Covid, influenze, incidenti stradali, adesso anche il meningococco, le infezioni batteriche, più stanno dentro il giro delle sovvenzioni e delle sponsorizzazioni farmaceutiche e più si scatenano con la ossessione dei vaccini omnibus. Una ricerca ipotizza 30 nuovi milioni di cancri nei prossimi 25 anni, 18 milioni dei quali incurabili, fatali? Subito Bill Gates fa pubblicare dalla sua fondazione una controricerca, sponsorizzata da lui, per dire che i cancri vengono solo a chi non si nutre con le carni sintetiche prodotte da lui. Un megastudio coreano dimostra che a 3 mesi dalla somministrazione i malati di cancro sono il doppio dei refrattari? Un'altra fondazione risponde che è tutta colpa del fumo e del riscaldamento globale, per dire che chi non si consegna all'agenda woke si cerca e si merita la morte.
Tra i Paesi cosiddetti sviluppati, sempre negli anni immediatamente successivi alla vaccinazione globale, si riscontra una crescita abnorme dei tumori negli infracinquantenni, in particolare dell'8 percento ogni anno per i giovani sotto i 30 anni: “mangiate yogurt” è la terapia, che non spiega l'incidenza, la concomitanza: “Analizzando l’incidenza del cancro (numero cumulativo di soggetti colpiti da neoplasia) in un anno dalla vaccinazione, dopo 90 giorni risultava il doppio nei vaccinati: 10 su 10.000 rispetto ai 5 su 10.000 nei non vaccinati. A 180 giorni, l’incidenza era di 22 vaccinati su 10.000 colpiti da tumore rispetto ai 14 senza dosi di vaccino (dati cumulativi); dopo 270 giorni, i vaccinati con cancro erano 32 rispetto ai 24 non vaccinati; a 360 giorni avevano una neo-plasia 43 vaccinati rispetto ai 34 che non si erano mai fatti inoculare una dose”.
A dire della strage infinita e in aumento costante, i cui numeri, che si ha cura di non diffondere, sono ancora solo in fase iniziale: chiunque somministrato è malato, l'unica speranza è che l'organismo sia forte abbastanza da congelare il male fino a tempi migliori, a differenza di un numero incalcolabile di vittime definitive o croniche fra le quali chi scrive, gratificato di auspici di morte. Non si vogliono vedere i continui vip sempre più malati, che non potendo tenere nascoste le loro malattie le imputano alle cause più strambe e più implausibili, non si vogliono vedere le famiglie falcidiate, la cerchia degli amici sfoltita, i conoscenti di colpo distrutti, che arrancano, che entrano ed escono dagli ospedali. Non si vuol vedere neppure l'ennesimo ritiro del plurivaccinato Sinner sotto gli occhi del mondo, perfino Panatta, che è un uomo intelligente, un campione esperto, che sa come vanno le cose, si scaglia contro “le condizioni insostenibili dei tornei”. Insostenibili solo per Sinner però. E dicono che fa troppo caldo, si vede che ai tempi di Panatta si giocava solo in regime di clima temperato.
Dove vivo, un piccolo centro dove si usano ancora i manifesti funebri appiccicati per il vialetto centrale, ha fatto scalpore la morte “improvvisa” di una di 58 anni, molto conosciuta come persona vitale e sportiva, attiva nelle attività salutiste. Tutti sconvolti ma nessuno col coraggio di fare due più due. E i funerali nella chiesa grande a cento passi da casa mia continuano ad un ritmo insostenibile, impensabile fino a tre anni fa, anche due, tre al giorno. Dice il becchino col cinismo abitudinario del mestiere: “A noi 'sti vaccini ci hanno resi ricchi”.
In America il giro di vite sulla smania vaccinale è stato salutato con accenti apocalittici, oscurantismo, ritorno al medioevo sanitario, crimine di Stato, irresponsabilità dell'alcolizzato Kennedy jr, ma Kennedy ha solo tagliato le unghie alle case produttrici di vaccini, la cui famelicità leggendaria dovrà trovare nuovi sponsor diversi dallo Stato, e ha dato una indicazione di banale saggezza: non si possono somministrare tutti insieme cinquanta, sessanta vaccini a neonati e crescendo a bambini, ragazzini in età scolare, almeno fatelo gradualmente. Dicono gli scienziati provvidenzialmente subentrati alla cricca di spacciatori dell'ente sanitario americano: “I dati sull’efficacia del vaccino sono di qualità molto bassa; la protezione dalla malattia è incerta; i vaccini anti Covid possono causare mutazioni nel sistema immunitario che aumentano la suscettibilità alle infezioni; i decessi per miocardite sono documentati dalle autopsie, un probabile nesso causale con la vaccinazione deve essere riconosciuto; le sindromi post-vaccino possono persistere e sovrapporsi al long Covid, devono essere riconosciute e curate; la proteina Spike può persistere negli organi e nei linfonodi per mesi o anni, sollevando preoccupazioni di sicurezza che richiedono ulteriori studi; i vaccini Covid non sono mai stati testati in studi randomizzati adeguatamente potenziati in gravidanza e questo divario deve essere colmato”. Un grido di allarme tutto sommato prudente, basato su risultanze strettamente scientifiche che nessuno prova più a smentire. Meglio augurare la morte, meglio gli sberleffi scomposti dei nostri scienziati alla vaccinara che nessuno conosce, salvo i fanatici che vedono nella repressione sanitaria, nell'ortodossia vaccinale il ritorno al marxismo perduto. Entro in farmacia e la farmacista dice: questi vaccini ci hanno distrutti tutti, tutti. Sotto pandemia c'era la fila per vaccinarsi in farmacia, che ha fatto i soldi matti.
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