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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Da una parte le ammissioni di Pfizer in mezzo milione di pagine, dall'altra le certezze di Burioni in un tweet: chi dice il vero?

Di fronte alla non più smentibile certezza per cui i vaccini inducono malattie croniche devastanti e mortali , si assiste ad una non sorprendente ripresa del battage pubblicitario: perché lo fanno? "Ah, mi pagano".

01 Agosto 2025

Pfizer Papers libro

Nell'epoca delle false verità, delle finte verità dell'intelligenza artificiale, l'unica cosa vera sono le bugie o fake news come le chiamano quelli che le diffondono fingendo di combatterle. Magari la paternità è dubbia, ma la sincerità della menzogna lascia pochi margini. Per esempio, chi mente tra la il buongoverno di Conte e Speranza e la Cassazione? La quale Cassazione ha appena stabilito che il delitto di epidemia colposa può essere integrato anche da una condotta omissiva, ribaltando il proscioglimento annunciato del tribunale dei ministri per l'ex premier e il titolare della Salute i quali passarono dall'inerzia del far poco e male all'emergere della pandemia all'iperattività e allo zelo del far troppo e peggio coi coprifuoco, i decreti eversivi, le vaccinazioni coattive di massa, le deportazioni: roba perfezionata nella fase finale dei “supergreenpass” e dell'accelerazione vaccinale di Draghi del quale oggi una politicante in disarmo dice “Lui non sbaglia mai, lui doveva andare a trattare con Trump”. Chi mente, la Cassazione, il Tribunale ministeriale o la Conte-Speranza crew? Per sovrannumero potremmo chiedercelo anche a proposito della Corte Costituzionale già guidata dalla Silvana Sciarra che in riferimento ai lockdown ed altre misure repressive e fortemente punitive diceva che ci potevano stare provenendo da un governo “democratico”, amico nel nome della scienza: già, la stessa scienza che avrebbe in breve sconfessato tutte quelle misure, dimostrandole inefficaci, foriere di conseguenze psicofisiche devastanti e, ma questo per la Consulta è un dettaglio, odiosamente illecite.

Opinabili verità. Il nostro allegro virologo Burioni spazia dalla politica, dove vorrebbe entrare anche se lo nega, al calcio alla farmacopea e provoca il comitato Ascoltami o il sindacato di polizia Osa del mio amico Antonio Porto, che non credo gliela lascerà passare liscia, sulle conseguenze da vaccini: al massimo un po' di febbre e mal di testa, la sua certezza condita dai soliti insulti animaleschi. Da una parte Burioni coi suoi tweet, dall'altra, lo ricorda Silvana De Mari sulla Verità, 450mila pagine di Pfizer Papers, roba che a stiparla tutta ci vogliono i colossali magazzini della Silicon Valley (riassunta nel libro di Naomi Wolf che si ha cura di evitare o diffamare). Chi ha ragione, chi dice le cose come stanno? Sicuramente Burioni, che va da Fabio Fazio, anche se sarebbero da spiegare le perplessità, le obiezioni di sempre più medici, di luminari internazionali, gli studi sempre più spaventosi, uno recentissimo su Pubmed parla di 8 bambini morti in culla su 10 lo stesso giorno dal vaccino che sarà anche una esagerazione ma lascia sensazioni terrificanti anche perché buon ultimo dopo centinaia di analoghi riscontri; o l'altro, stessa fonte, che parla di “paradossale aumento dei decessi globali collegati al Covid nel periodo 2020-2023 in particolare nelle regioni con maggiore copertura vaccinale”, insomma traccia una possibile proporzione tra vaccini e morti. “Paradossale”, per dire che non si sa come spiegarlo e non lo si vuole spiegare. Il Fatto Quotidiano, sempre più somigliante alla testata Fanpage, ha riferito con una punta di divertimento di un effetto anomalo quale la crescita, meglio, l'esplosione delle tette nelle neovaccinate, fino a triplicare la misura: non è magia, si deve, informa il giornale grillino, ad una crescita anomala dei linfonodi. Come se fosse una cosa normale. Espansione peraltro irreversibile se è vero che alcune vittime si sono risolte a riportare il seno alle condizioni precedenti con tanto di intervento di chirurgia plastica. A me la proliferazione di linfonodi non nelle poppe ma nella regione addominale ha insospettito i medici che subito dopo hanno riscontrato un linfoma, un cancro del sangue. Ma su questo le cronache prudenzialmente si interrompono, non vanno a complicarsi la vita.

Verità allo specchio, a volte nello stesso fatto. La rivista Science dimostra che la ormai famigerata proteina Spike inoculata col vaccino induce la prouzione delle fibrille che portano al morbo di Alzheimer, il che non impedisce la diffusione globale dei vaccini autoreplicanti che producono Spike, già disponibili in Europa a fronte di un business atteso di 150 miliardi almeno. Sarà forse per questo che, di fronte alla non più smentibile certezza per cui i vaccini inducono malattie croniche devastanti e mortali (salve le certezze burionesche), si assiste ad una non sorprendente ripresa del battage pubblicitario: la rivista Focus rilancia la mitologia dei 2 milioni di vite salvate dagli anticovid, sia pure riducendo sensibilmente la vecchia proporzione dei 20 milioni, cifra apodittica ma rotonda, facilmente memorizzabile: i commenti sono furibondi, indignati. I giornali del gruppo Gedi appaiono particolarmente coinvolti in questo gioco losco che forse implica interessi non specificabili, sta di fatto che se si chiede a qualche propagandista in funzione giornalistica la ragione del suo mentir sapendolo, si ottengono risposte deprimenti: “Ah, sono pagato per questo”, “Ordini di scuderia”. Come per i cambiamenti climatici, per la “estate a 60 gradi” di cui nessuno ha avuto conferma.

Difficilmente chi ha organizzato lo scempio sarà chiamato a pagare, colpa o non colpa, e difficilmente le azioni legali porteranno a qualcosa, certo però che mezzo milione di pagine di ammissioni di effetti letali da parte degli stessi produttori di vaccini sono una colossale macchinazione dal sapore masochistico, perfino autolesionistico a fronte della definitive verità di un tweet di Burioni che chiama disagiati mentali le vittime certificate di vaccino.

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