25 Gennaio 2023
Vaccino (fonte foto Pixabay)
I vaccini bivalenti aggiornati non migliorano la protezione di chi ha contratto il virus, specie per la seconda volta. Il Dipartimento per salute e per i servizi umani ha affermato il contrario ma si tratta di pubblicità ingannevole. Lo sottolinea il Wall Street Journal che muove diverse accuse a sostegno di questa tesi, tra cui il fatto che le agenzie federali statunitensi abbiano fatto il passo più lungo della gamba, ordinando ai produttori di vaccini di produrli e raccomandarli senza dati a sostegno della loro sicurezza o efficacia.
Il quotidiano spiega che inizialmente l'idea di aggiornare i vaccini ogni stagione faceva presagire tutt'altro, principalmente per il fatto che i produttori possono modificare la sequenza genetica e produrre rapidamente nuovi vaccini mirati a nuove varianti. Ma i problemi scientifici sorti sono tre, e di varia natura: c'è il virus, che si evolve ad un velocità tale che i vaccini risultano innocui e dunque l'aggiornamento finisce per essere fine a se stesso.
In secondo luogo, i vaccini hanno cablato il sistema immunitario per rispondere al ceppo originale di Wuhan, quindi produciamo meno anticorpi che neutralizzano le varianti mirate dai vaccini aggiornati. In terzo luogo, gli anticorpi diminuiscono rapidamente dopo pochi mesi. Riguardo il secondo caso, sono diversi gli studi che spiegano che le persone precedentemente vaccinate che hanno ricevuto il richiamo bivalente sono state "preparate" a rispondere al ceppo di Wuhan e hanno montato una risposta anticorpale inferiore ad altre varianti.
I risultati degli studi contraddicono i comunicati stampa di Pfizer e Moderna dello scorso novembre. Le due società farmaceutiche affermano che i loro bivalenti hanno prodotto una risposta alle varianti BA.4 e BA.5 da quattro a sei volte quella dei booster originali. Affermazioni fuorvianti. I booster sono stati testati lo scorso inverno, molto prima dell'impennata dell'ultima variante BA.5. I bivalenti, al contrario, sono stati testati dopo che BA.5 ha incominciato a diffondersi.
È cosi che viene posta l'attenzione sulle autorità sanitarie, che non hanno alzato un sopracciglio sulla questione. La FDA ha ordinato ai produttori di vaccini a giugno di aggiornare i richiami contro BA.4 e BA.5 e alla fine di agosto si è affrettata ad autorizzare i bivalenti prima che i dati clinici fossero disponibili. I Centers for Disease Control and Prevention hanno raccomandato i bivalenti per tutti gli adulti senza alcuna prova che fossero efficaci o necessari. Se fossero stati effettuati degli studi invece, si sarebbero potuti avere risultati disponibili entro la fine di settembre. Ma le autorità della sanità pubblica non hanno voluto aspettare.
Il commissario della FDA Robert Califf lo scorso 11 gennaio ha dichiarato che "i vaccini COVID-19 sono stati associati a una significativa riduzione dei ricoveri e dei decessi". Dovrebbe sapere che la correlazione non prova la causalità. Uno studio ha rilevato che i non vaccinati avevano una probabilità significativamente maggiore di incorrere in incidenti automobilistici, ma ciò non significa che i vaccini prevengano gli incidenti.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia