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Vaccino Covid ai bambini, Schillaci (Ministro della Salute) lo approva ai minori da 6 mesi a 4 anni

La circolare del Ministero della Salute raccomanda il vaccino a tutti i bimbi fragili da 6 mesi a 4 anni, ma lo potranno fare tutti su richiesta del genitore

09 Dicembre 2022

Vaccino Covid ai bambini, Schillaci (Ministro della Salute) lo approva ai minori da 6 mesi a 4 anni

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha raccomandato il vaccino contro il Covid ai bambini fragili dai 6 mesi ai 4 anni di età, ma su richiesta dei genitori lo potranno fare tutti. La tipologia di vaccino consigliato è quello prodotto da Pfizer. La circolare del ministero è arrivata oltre un mese dal via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (l’Aifa).Nella fascia d’età tra i 6 mesi e i 4 anni il vaccino viene raccomandato per i piccoli "che presentino condizioni di fragilità, tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione", e nello specifico viene elencata una serie di patologie o condizioni che determinano questa fragilità. Ma la circolare rende disponibile il vaccino anche a tutti i bimbi su richiesta del genitore. 

Vaccino Covid ai bambini, raccomandato ai minori fragili dai 6 mesi a 4 anni

La Commissione tecnico scientifica dell'Aifa, ha spiegato la circolare, "in data 24 ottobre 2022, accogliendo il parere espresso dall'Ema, ha approvato l'estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) nella specifica formulazione da 3 microgrammi/dose, per la fascia di età 6 mesi-4 anni (compresi). Tenuto conto del parere espresso dal Gruppo di lavoro permanente sull'infezione da Sars-CoV-2 del Consiglio superiore di sanità il 16 novembre 2022, e successive interlocuzioni, si estende - si legge nella circolare - la raccomandazione della vaccinazione ai bambini che presentino condizioni di fragilità".

Il documento, firmato dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza ha poi aggiunto che, "tenuto conto dell'indicazione di utilizzo autorizzata" dalle agenzie del farmaco europea e italiana "Ema e Aifa, tale vaccino potrà essere reso disponibile anche per la vaccinazione dei bambini, nella fascia di età 6 mesi-4 anni (compresi), che non presentino tali condizioni, su richiesta del genitore o di chi ne ha la potestà genitoriale".

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In Italia intanto si dibatte ancora nelle aule di tribunale nonostante l'Aifa, a quanto si apprende dalla causa intentata dall'avvocato Renate Holtezein, non avrebbe ricevuto le certificazioni sulla tossicità del siero. L'udienza è stata rimandata a gennaio 2023, ma pare che qualche informazione sia giunta: l'ente italiano si sarebbe avvalso di informazioni che credeva fossero in possesso di Ema. Per averli i cittadini, in barba a tutte le leggi sulla trasparenza, devono ricorrere al tar. La vicenda non è ancora conclusa e comunque viene condotta su un altro fonte rispetto a quello dell'obbligo vaccinale che ha visto esprimere il 30 novembre 2022 la Consulta che si è detta favorevole all'obbligo e alle modalità di gestione della pandemia. La battaglia che gli avvocati di Roma stanno conducendo al Tar del lazio, agisce direttamente sulla documentazione, sui test degli effetti avversi e sulla tossicità oltre che tutte le questioni che attengono alla sicurezza e che l'Autorità preposta pare non li detenesse.

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In barba a tutto questo, la circolare ministeriale raccomanda il vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) alla fascia di età 6 mesi - 4 anni (compresi). Prima del ministero si erano espressi, nell'ordine, Ema e poi Aifa: l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), che aveva approvato l’estensione di indicazione di utilizzo di questo vaccino nella specifica formulazione da 3 microgrammi/dose. Invece l'Aifa, il 24 ottobre scorso aveva accolto il parere di Ema.

Il ministero ha poi tenuto conto del parere espresso dal Gruppo di Lavoro Permanente sull’infezione da SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità lo scorso 16 novembre, stabilendo in conclusione di estendere "la raccomandazione della vaccinazione anti-SARS-CoV2/COVID-19 ai bambini nella fascia di età 6 mesi – 4 anni (compresi) che presentino condizioni di fragilità, tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione da SARS-Cov2".

In particolare la raccomandazione è stata estesa alle seguenti categorie:

- Grave immunodeficienza primitiva (es. immunodeficienza comune variabile, agammaglobulinemia di Bruton, Sindrome di Wiskott-Aldrich, S. di DiGeorge) o secondaria, compresi coloro che sono in trattamento per cancro o che sono sottoposti a trattamento immunosoppressivo per malattie immuno-mediate (es. collagenopatie, malattia di Crohn), o per la prevenzione del rigetto nel trapianto di organo solido, o bambini affetti da HIV con conta di linfociti CD4+ inferiore a 200 elementi/mL);

- Trapianto di midollo osseo/cellule staminali, o terapia con CAR-T cells;

- Terapia con anticorpi depletanti il compartimento B cellulare;

- Splenectomizzati o soggetti nati con asplenia;

- Thalassemia Major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi; - Insufficienza cardiaca grave;

- Ipertensione polmonare grave;

- Difetti cardiaci cianotici congeniti, cuore univentricolare post-intervento di Fontan e altre malattie cardiache congenite complesse che hanno impatto sulla funzione cardiaca; - Broncodisplasia polmonare;

- Anomalie strutturali delle vie aeree;

- Ipoplasia polmonare grave;

- Malattie polmonari croniche con una riduzione persistente della funzione polmonare;

- Malattie renali croniche;

- Diabete mellito di tipo 1;

- Fibrosi cistica;

- Pregresso stroke;

- Condizioni neurologiche o neuromuscolari croniche;

- Paralisi cerebrale infantile;

- Sindrome di Down (trisomia 21) e altre cromosomopatie;

- Obesità (> 97° percentile di BMI);

- Neonati ex prematuri di età inferiore ai 2 anni;

- Malattie sindromiche con grave compromissione delle attività quotidiane; - Disabilità grave ai sensi della legge 104/1992 art.3 comma 3).

Tale elenco, sottolinea il ministero, potrà essere aggiornato sulla base delle evidenze disponibili.

Su richiesta dei genitori potranno comunque farlo anche i "non fragili". In ogni caso, specifica il ministero, “tenuto conto dell’indicazione di utilizzo autorizzata da EMA e AIFA, tale vaccino potrà essere reso disponibile anche per la vaccinazione dei bambini, nella fascia di età 6 mesi - 4 anni (compresi), che non presentino tali condizioni, su richiesta del genitore o di chi ne ha la potestà genitoriale”.

Comirnaty 3 microgrammi/dose viene somministrato per via intramuscolare dopo diluizione come ciclo primario di 3 dosi (da 0,2 mL ciascuna) con la seconda dose a 3 settimane dalla prima dose, e la terza dose almeno 8 settimane dopo la seconda.

Se il bambino compie 5 anni tra una dose e l’altra nel corso del ciclo di vaccinazione, dovrà completare il ciclo continuando a ricevere la dose di 3 microgrammi.

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