23 Agosto 2022
Cento milioni al filantropo Bill Gates, anzi, alla sua Gavi che il gennaio scorso ha ricevuto milioni di dosi di vaccini scaduti destinati all'Africa e poi bruciati in un falò. Draghi ai filantropi ci tiene e così devolve cento milioni di euro come atto finale che precede la sua exit.
Il suo nuovo aiuto è stato inserito in sordina nel decreto 115/2022 del 9 agosto scorso, dedicato alle misure urgenti su "energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali". Stiamo parlando del decreto aiuti bis, quello che di aiuti ne ha dati così tanti che la stessa fondazione di Bill Gates ha detto "grazie". Un grazie che vale 100 milioni di euro, in piena recessione così liberamente elargiti. Il parere del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) ha così commentato la scelta di Mario Draghi:
È singolare che un Governo incaricato del solo «disbrigo degli affari correnti» decida di concedere – estendendo a materie di rilevanza internazionale il ricorso alla legiferazione d’urgenza – contributi a fondo perduto non direttamente in favore dei Paesi a reddito medio-basso, ma in favore di GAVI Alliance, ossia dell’ente privato straniero4 maggiormente coinvolto nel propagandistico sostegno politico-mediatico alla campagna vaccinale, nonché nella progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione dei cosiddetti vaccini anti-Covid, la cui insicurezza e inefficacia – già note in sede di autorizzazione condizionata all’immissione in commercio – sono ormai confermate dalle evidenze medico-scientifiche - dei cosiddetti vaccini anti-Covid, la cui insicurezza e inefficacia – già note in sede di autorizzazione condizionata all’immissione in commercio – sono ormai confermate dalle evidenze medico-scientifiche.
L’art. 24 del provvedimento varato in fretta e furia da Mario Draghi spiega che esiste un fondo istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze dotato di 200 milioni di euro per l'anno corrente che saranno destinati "ad iniziative multilaterali in materia di salute, con specifico riferimento alla prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie". Ma perché devolvere tanti milioni di euro, dato lo stato attuale delle cose, quando in realtà abbiamo già molti milioni di dosi acquistate (con soldi pubblici n.d.r.) e non impiegate? La Corte dei Conti interverrà per sanare queste innumerevoli falle?
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