11 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
L'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale riguarda non solo gli over 50 ma anche tutti i calciatori e tutti gli sportivi da 12 anni in su. L'obbligo infatti non riguarda solo la Serie A. Infatti, a partire dal 10 gennaio del 2022 tutti i calciatori italiani dovranno vaccinarsi o essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi per proseguire la loro attività. Ma non è ancora finita. Come già accennato, l'obbligo riguarda non solo il calcio, ma tutti gli atleti di tutti gli sport. In pratica, una fetta ragguardevole della popolazione sarà obbligata a fare il siero. In caso contrario scatta una multa (come gli over 50) o la rinuncia a praticare sport.
Non a tutti i genitori però è andata bene tale decisione. Come ha riportato Tuttocampo, infatti, almeno 3000 mamme e papà del gruppo di Sport Negato hanno firmato una lettera di protesta indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza.
"Gli adolescenti sono vittime invisibili, a cui sono state richieste rinunce di crescita ed esperienze incredibili", si legge nella comunicazione. "Tremila genitori di atleti italiani hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al ministro della Salute, a varie Istituzioni italiane ed internazionali e a tutte le federazioni sportive italiane, per richiamare l’attenzione sulla condizione dei propri figli minorenni che dal prossimo 10 gennaio non potranno più partecipare alle attività sportive, o perché con Green Pass da vaccinazione in scadenza o perché non vaccinati, per motivi di varia natura".
"I decreti legge 221 e 229 impongono nuove e drammatiche restrizioni anche ai ragazzi che fanno sport, oltre che all’intera popolazione del nostro paese", denunciano poi i genitori. "Secondo quanto si legge nel documento, 'pare curioso che il Ministero della Salute non sappia o dimentichi quanto lo sport sia fondamentale nella crescita dei nostri giovani e nella formazione dei futuri cittadini italiani. Pare curioso che il Ministero della Salute non ritenga doveroso dover mettere in atto ogni sforzo perché nessuno sportivo debba essere fermato, bensì incoraggiato, sostenuto ed aiutato ad andare avanti'".
E ancora: "Punire con l’esclusione atleti che per mesi si sono sottoposti a tamponi pur di poter praticare sport, appare un’inutile e dannosa misura che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla salute mentale dei ragazzi, quali ad esempio depressione, ansia e senso di frustrazione, né servirà a fermare la circolazione del virus. Inoltre, a ferire ancora di più i nostri figli e le famiglie tutte, contribuisce la totale assenza di empatia e di vicinanza da parte di Enti, Federazioni e Associazioni sportive, dei compagni di sport e delle loro famiglie".
La lettera poi continua così: "Tali enti e associazioni sportive poi, per rispettare tali dettami normativi, si trovano costretti ad emettere note di sospensione per gli atleti e i lavoratori del settore hanno il gravoso obbligo di controllare le certificazioni verdi. Anni di sacrifici, abnegazione e allenamenti vengono cancellati in articoli di legge. Gran parte della propria vita vengono distrutti da due decreti. Sogni e speranze di chi allo sport dedica Bisognerà rinunciare a percorsi formativi cominciati da anni, con tutte le conseguenze che questo arresto avrà su forma fisica, psiche e risultati sportivi dei nostri ragazzi".
"I grandi timori dei genitori firmatari dell'appello trovano conferma in 2 autorevoli studi di cui si illustrano gli aspetti salienti: 1) Dossier: adolescenti in lockdown, a cura del Centro Clinico di Psicologia di Monza; 2) Studio promosso dal Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova. In entrambe le indagini, pubblicate su autorevoli riviste scientifiche internazionali, si presentano dati allarmanti sulla condizione di molti adolescenti che, in seguito al secondo lockdown, hanno avuto problemi psicologici anche molto gravi", denunciano ancora i genitori.
"In molti casi si è rilevato un aumento di stati di agitazione e ansia, sintomi dissociativi, disturbi del sonno, tentativi di suicidio. I curatori di tali ricerche hanno inoltre evidenziato che l’attività fisica e ludica, svolta insieme ai propri pari, è in grado di far produrre neurotrasmettitori benefici per la salute psico-fisica. Vedo un pavimento che è diventato gelatinoso, cioè non proprio solido...vedo che c’è un buco in fondo ma io sono ancora su per ora e lo vedo dall’alto” Ci domandiamo, infine, se sia sensato lasciare a casa dei ragazzi sani e speriamo vivamente che sia possibile prevedere qualche iniziativa analoga a quella promossa da Governatore Zaia, che ha reintegrato al lavoro molti sanitari sospesi, prevedendo per loro tampone di verifica ogni 4 giorni", conclude la nota.
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