13 Novembre 2021
Vaccino Covid (fonte foto LaPresse)
Solo sei mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19, "si osserva una forte diminuzione dell’efficacia del vaccino stesso nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età. In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati". Lo ammette oggi, sabato 13 novembre 2021, l'Istituto superiore di sanità, che pubblica il report aggiornata sull'Epidemia da Coronovirus.
Nel documento "Epidemia Covid-19", gli esperti dell'Iss fanno sapere che nel caso di malattia grave, "la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi risulta minore", si legge nel nuovo report. "Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 10 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 92% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati", scrivono medici e scienziati.
Gli italiani dunque sono sempre più confusi: il vaccino è davvero l'unica arma per combattere il Coronavirus? E perchè gli esperti parlano già di diminuzione dell'efficacia? Mentre aumentano i dubbi e le domande di cittadini vaccinati e non, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri tratta un tema molto delicato degli ultimi giorni.
"Anche se può essere comprensibile lo stato d'animo di chi pensa che i no vax debbano pagarsi le cure da sole senza gravare sulla sanità pubblica - dice Sileri nel suo intervento al congresso di Confimprese Italia a Fiuggi - il nostro Servizio Sanitario Nazionale cura tutti, anche coloro che hanno un comportamento a limite. Abbiamo il dovere di curare tutti e di trasmettere quell'educazione sanitaria che per anni è mancata".
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