11 Novembre 2021
fonte: Twitter [https://twitter.com/IPredicatore/status/1456341235786997765/photo/1]
L'aumento dei contagi registrato in questi giorni in diversi paesi europei sta rivelando allo stesso tempo i benefici e i limiti della campagna vaccinale anti Covid. Pur rimanendo valido l'assunto secondo cui ad ammalarsi maggiormente sono proprio le persone non vaccinate, alcuni esperti hanno di recente avanzato l'ipotesi che anche i contagi tra i vaccinati stiano contribuendo alla cosiddetta quarta ondata. La causa secondo questi ultimi sarebbero proprio le grandi libertà concesse fino a oggi agli immunizzati, la cui capacità di trasmettere il virus sarebbe stata dunque sottovalutata.
A presentare questo inedito punto di vista è il virologo tedesco Alexander Kekulé, che parlando della nuova ondata di casi in Germania in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha inserito tra le cause proprio "la sottovalutazione del ruolo dei vaccinati da parte della politica". Kekulé ha spiegato infatti che: "La percentuale dei non vaccinati è ancora troppo alta e sappiamo che se questi si infettano diventano subito malati gravi. Ma il virus si sta diffondendo anche tra i vaccinati. Il vaccino ha efficacia su una percentuale di persone oscillante tra il 50% e il 70%, questo significa che su dieci vaccinati, da 3 a 5 potrebbero trasmettere il virus. E quando si consentono manifestazioni senza più misure di controllo, senza test e distanziamento, queste diventano focolai d'infezione".
A scatenare l'aumento dei contagi secondo Kekulé non sarebbe dunque una presunta inefficacia del vaccino - anzi - ma l'atteggiamento da "liberi tutti" che la politica ha adottato per le persone vaccinate. Per il virologo dell'Università di Halle-Wittenberg infatti, le limitazioni alla libertà di movimento dovrebbero rimanere valide anche per chi è già immunizzato o sta ricevendo la terza dose proprio in questi giorni: "C'è troppa libertà per loro. Occorre dirlo".
Come concausa della quarta ondata di contagi in Germania Kekulé rileva anche la riapertura delle scuole nel paese, avvenuta quando ancora la maggioranza degli studenti del paese non aveva alcun tipo di immunizzazione. Si tratta - come la definisce il virologo - di un'ondata invisibile, poiché i cittadini più giovani "hanno sintomi relativamente leggeri e non li prendono sul serio". Dai ragazzi il virus può però essere trasmesso con facilità alle persone non vaccinate, che in Germania ammontano a circa 3 milioni. È di questi giorni infatti la notizia che a nord delle Alpi gli anziani hanno ricominciato ad affollare le terapie intensive.
Tuttavia, in uno scenario di questo tipo la soluzione per Kekulé non è quella di colpevolizzare chi non si è ancora vaccinato. Il rischio è infatti quello di aggravare ulteriormente le spaccature presenti nella società, polarizzando due fronti contrapposti di cittadini. È necessario però cercare di convincere a vaccinarsi gruppi di persone mirati come quelli oltre una certa fascia d'età, al fine di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere.
Per contenere ulteriormente la diffusione del virus infine, il professore invoca "limiti precisi alle manifestazioni: per esempio, a partire da 50 persone, bisogna imporre non solo il vaccino ma anche il test, l'obbligo delle maschere e il distanziamento. Io metterei anche un tetto: non più di mille persone".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia