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Covid, Figliuolo: "Vaccinazioni in vacanza e a scuola"

Per il commissario straordinario si possono vaccinare molte più persone al giorno: si potrebbe arrivare ad un milione

01 Maggio 2021

Francesco Figliuolo

Francesco Figliuolo (fonte foto Lapresse)

Vaccinazioni nelle scuole ma, anche, nei luoghi di villeggiatura. Dopo gli over 65 ora tocca ai più giovani. Sono queste le premesse dell’intervista fatta da Repubblica al commissario straordinario all'emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. “Vaccineremo i ragazzi a scuola ed in vacanza ed utilizzeremo strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal a quel tipo di utenti” ha affermato il generale.

Vaccinazioni in vacanza ed a scuola, Figliuolo: "Possiamo arrivare ad un milione di somministrazioni al giorno"

La campagna vaccinale ha ingranato e Figliuolo è molto fiducioso: “Non posso dire che domani riusciremo a fare un milione di vaccini, ma intanto sono sicuro che la macchina possa salire molto più su dei 500 mila. Non dobbiamo fare scorte, ma veleggiare tra l’88 e il 92% di dosi utilizzate rispetto alle consegne". "In Italia c’è tutto", ha sottolineato, "grazie a Speranza abbiamo accordi con i medici di famiglia. Hanno aderito 30 mila, con 10 fiale al giorno siamo a 300 mila. Poi ci sono 10 mila farmacie. E 60 mila dosi le possono fare i dentisti”. 

Vaccini Covid: ora tocca agli over 55

Il commissario straordinario ha poi illustrato l’evoluzione della campagna vaccinale. “A brevissimo apriremo le prenotazioni fino a 55 anni per chi ha comorbidità legate ai codici di esenzione: malattie neurologiche, del cuore, ipertensione, trapiantati. Nel frattempo mettiamo in sicurezza gli over 65. Poi, con l’arrivo massiccio delle dosi, vogliamo dare i vaccini ai centri aziendali e aumentare la capacità di somministrazione.” “Coperti gli over 65, la mia idea, ancora non condivisa con chi prenderà la decisione finale, è di dire a tutti quelli che hanno più di 30 anni: andate e vaccinatevi. Poi ovviamente continueremo a immunizzare anche l’ultimo dei fragili”.

“Quando gli scienziati ci diranno che l’incidenza della malattia non è rilevante per le diverse fasce d’età, vorrei che si dicesse: chi ha più di 30 anni si presenta e si vaccina. Poi decideremo le modalità con le Regioni, anche per evitare le resse che abbiamo visto” ha concluso il commissario.

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