25 Novembre 2025
Fonte La Presse
Si sono svolte le elezioni regionali in Veneto e hanno dato un risultato sorprendente, degno di essere commentato. Il medico disallineato Riccardo Szumski ha ottenuto il 5,1 % dei consensi, guadagnando, in tal maniera, l'ingresso nel consiglio regionale. Si tratta di un risultato straordinario, che rivela in maniera adamantina come l'unione di coloro i quali dissentono rispetto all'ordine dominante possa produrre effetti sbalorditivi. Non conosciamo personalmente Riccardo Szumski, ma da quel che sappiamo si è comportato eroicamente ai tempi dell'emergenza epidemica e tanto basta a riconoscegli stima e gratitudine. Non abbiamo dimenticato quella fase e chi si è collocato dalla parte giusta, resistendo al Levietano tecnosanitario. Certo, se potessimo dialogare con lui, gli diremmo che sulla Russia ha sbagliato, quando la ha paragonata alla Germania nazista: la Russia, che dal nazismo ha liberato l'Europa, sta eroicamente resistendo all'imperialismo statunitense. Errare humanum est, del resto. Ma il grande risultato conseguito in Veneto non è senz'altro merito del solo Riccardo Szumski, essendo invece l'esito di una unione strategica di tutti i movimenti e le forze che, pur nella loro diversità ed eterogeneità, sono giunte alla consapevolezza dell'esigenza di fare sistema contro l'ordine dominante. Come si suol dire, l'unione fa la forza. Una bella lezione oltretutto per i capita insanabilia che continuano a produrre scissioni e frammentazioni nel cosiddetto mondo di chi resiste allo status quo, com'è il caso dell'ex comunista col vitalizio, ormai divenuto stampella politica della destra bluette, sul quale peraltro non vale neppure la pena sprecare parole ed energie (praetor non curat de minimis). Il Veneto figura dunque come uno straordinario laboratorio politico che deve indicare la via per il futuro: occorre unire le forze che, per una via o per un'altra, sono giunte all'opposizione incondizionata all'ordine dominante, isolando naturalmente le mele marce che producono scissione e frammentazione e che in ultima istanza risultano funzionali al sistema che pure dicono di voler combattere.
di Diego Fusaro
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