30 Ottobre 2025
Il Senato dopo il voto
Il voto finale sul disegno di legge costituzionale relativo alla riforma della magistratura è passato. Oggi, 30 ottobre, l'aula del Senato ha approvato definitivamente la riforma promossa dal ministro Carlo Nordio con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni.
La riforma che introdurrà la separazione delle carriere è stata infine approvata anche dall'Aula di Palazzo Madama che oggi, alle 10, si è riunita per deliberare su quello che è il quarto e ultimo passaggio parlamentare secondo iter costituzionale. Dopo la votazione, che su un totale di 181 presenti ha ottenuto ben 112 sì superando di nove punti la maggioranza, si è levato un lungo applauso, con l'esultanza dei senatori della maggioranza di centrodestra. Si è così completato, da parte del Parlamento, l'intero percorso legislativo sulla riforma in questione: il prossimo fondamentale passaggio sarà il voto dei cittadini nel prossimo referendum confermativo fissato per la primavera (probabilmente fra marzo e aprile) 2026. Con un sì popolare definitivo, la riforma entrerà ufficialmente in vigore diventando legge. Il voto popolare è necessario dal momento che le Camere non hanno raggiunto il quorum del voto favorevole dei due terzi dei componenti.
Immediato è stato il commento della premier Giorgia Meloni: "Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini". "Governo e Parlamento - ha aggiunto la premier su un post social - hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini". Lo scorso 18 settembre il disegno di legge proposto dal Guardasigilli Nordio era infatti passato alla Camera con 243 voti favorevoli e 109 contrari. Occasione nella quale era di fatto scoppiata confusione, coi membri dell'opposizione che avevano preso d'assalto i banchi del governo. Anche oggi tra i banchi dell'opposizione sono salite critiche: "È un disegno di scardinamento della costituzione - ha commentato a freddo Giuseppe Conte, leader del M5s, in un punto stampa in piazza San Luigi dei Francesi -, e da questo punto di vista non c'è un discorso tra destra e sinistra, non è uno scontro ideologico: è uno scontro con chi vuole difendere i pilastri della Costituzione".
Il disegno di legge prevede dunque, secondo articolo 3 del ddl, la separazione delle carriere tra giudice (magistratura giudicante) e pm (magistratura requirente), con conseguente sdoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura. A parte, una delle novità della riforma, l'Alta Corte di giustizia, "composta da 15 giudici", con l'obiettivo di "sanzionare" gli errori dei magistrati. L'Alta Corte dovrebbe prendere in carico alcuni compiti e funzioni attualmente ripartite fra il Csm e la Corte di Cassazione.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia