20 Ottobre 2025
Fonte LaPresse
Merita di essere pur celermente commentato un recente intervento di Giorgia Meloni, presidente del consiglio ed esponente della destra bluette neoliberale, filoatlantista, filoisraeliana e filobancaria. Ha detto Giorgia Meloni che "l'Italia e gli USA sono le colonne del mondo libero". Si tratta, con tutte evidenza, della logora e insopportabile ideologia dell'Occidente, anzi dell'uccidente liberal-atlantista, che si pretende con spocchia la civiltà superiore, portatrice di una special mission di liberazione del mondo intero, naturalmente con bombe umanitarie, missili intelligenti e imperialismo etico. Una volta di più, Giorgia Meloni ostenta il proprio atlantismo esasperato, rivendicando apertamente il nesso tra Italia e Stati Uniti; nesso che, naturalmente, si dà nella forma di una subalternità integrale della nostra patria alla civiltà del dollaro. Anziché rivendicare un mondo multipolare, in cui l'Italia possa tornare a essere una patria indipendente e sovrana, Giorgia Meloni celebra i rapporti di forza così come sono su scala planetaria. Come se non bastasse, ella ha dichiarato che la cultura woke aspira a separare l'Italia dagli Stati Uniti d'America: ora, che la cultura woke dell'arcobaleno rappresenti una patologia, è fuor di discussione. Si tratta, in sintesi, della subcultura funzionale alla forma merce e al suo allargamento illimitato. Ciò che Giorgia Meloni non sa o non vuole sapere, però, è che detta patologia deriva direttamente dall'ordine turbocapitalistico che ella difende strenuamente. Insomma, Giorgia Meloni combatte contro gli effetti, dei quali coltiva con zelo le cause. Non sfugga, poi, il riferimento in termini negativi alla possibile disgiunzione dell'Italia dall'influenza di Washington: per Giorgia Meloni, evidentemente, bisogna continuare a conservare l'Italia in un rapporto di vicinanza alla civiltà dell'hamburger; vicinanza che, come già si diceva, si estrinseca sotto forma di subalternità integrale dell'Italia, ridotta di fatto al ruolo di colonia della civiltà del dollaro. La cosa più sconvolgente è che Giorgia Meloni ha pure il coraggio di definirsi patriota: politicamente parlando, il suo patriottismo è di cartapesta e si rovescia dialetticamente in una celebrazione dell'impero a stelle e strisce con annessa riduzione dell'Italia a quello che ormai è dal 1945, cioè colonia del leviatano del dollaro.
di Diego Fusaro
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