04 Settembre 2025
È stato approvato oggi, 4 settembre, dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge delega volto a riformare le professioni sanitarie intervenendo, in particolar modo, sulla responsabilità dei medici. Da oggi infatti è via libera al cosiddetto "scudo penale" per i medici, grazie al quale diventeranno perseguibili solo in caso di "colpa grave".
Lo "scudo penale" già previsto al tempo della pandemia da Covid-19 e più volte prorogato, diventa così strutturale. "Quando l'esercente la professione sanitaria - recita il ddl - si attiene alle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge o alle buone pratiche clinico assistenziali, sempre che le predette raccomandazioni o buone pratiche risultino adeguate alle specificità del caso concreto, è punibile solo per colpa grave". La definizione e l'accertamento della colpa "o del suo grado" sottostanno, continua il testo, anche alla valutazione "della scarsità delle risorse umane e materiali disponibili, nonché delle eventuali carenze organizzative, quando la scarsità e le carenze non sono evitabili da parte dell'esercente l'attività sanitaria, della mancanza, limitatezza o contraddittorietà delle conoscenze scientifiche sulla patologia o sulla terapia, della concreta disponibilità di terapie adeguate, della complessità della patologia o della concreta difficoltà dell'attività sanitaria, dello specifico ruolo svolto in caso di cooperazione multidisciplinare, nonché della presenza di situazioni di urgenza o emergenza".
Una misura, hanno motivato il Ministro della Salute Orazio Schillaci e quello della Giustizia Carlo Nordio, che dovrebbe puntare a ridurre i riverberi "perniciosi" della "medicina difensiva, conseguente alle numerose e spesso infondate denunce nei confronti dei medici" e che, incalzano i politici, "costa mediamente 11 miliardi l'anno e allunga le liste d'attesa" perché "induce i medici a prescrivere esami costosi, spesso inutili e invasivi, che non soltanto gravano sui bilanci delle ASL ma ritardano gli interventi sui malati realmente bisognosi, che non hanno l'ardire di prospettare ai medici eventuali azioni risarcitorie". La misura, salutata da Luisa Regimenti, Presidente della Consulta Medicolegale dell’Ordine dei Medici di Roma e Segretaria Forza Italia, come norma che "tutela i medici (...) e restituisce dignità alla professione", fa sorgere non pochi dubbi sulle responsabilità dei medici e la loro punibilità. Ma Schillaci e Nordio mettono le mani avanti verso ciò che tale norma può rappresentare: "Circoscrivere la responsabilità penale dei sanitari - dicono - non significa favorirne l'impunità. Ma piuttosto porli in condizione di operare con serenità".
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