23 Agosto 2025
Coincidenze? Non credo. Matteo Salvini prende l’aereo per la Cina per “imparare” dai maestri delle mega-infrastrutture e un ponte crolla con morti e dispersi. Sì, metaforicamente proprio mentre lui è lì a prendere appunti.
Il tutto parte dall’idea – geniale, eh – di voler copiare dai cinesi per costruire il mitologico Ponte sullo Stretto. Quello che ormai è più leggenda urbana che progetto ingegneristico. Ponte sì, ponte no, ponte forse… nel frattempo si è fatto prima a colonizzare Marte che a posare un mattone tra Calabria e Sicilia.
E così Salvini, novello Marco Polo in salsa padana, parte per il Regno di Mezzo per farsi spiegare dai maestri del cemento armato come si fa un ponte serio. Peccato che la patria dei grattacieli e dei ponti chilometrici ci regali un bel crollo spettacolare: un ponte ferroviario in costruzione sul Fiume Giallo, provincia del Qinghai. Risultato? Morti, feriti, e una gigantesca figura di… cemento.
Che poi perché dovremmo imparare dai cinesi? Roba che quando Leonardo progettava i primi mezzi volanti, a Pechino si pulivano ancora il culo con le pigne.
La domanda sorge spontanea: Salvini è un portafortuna… o porta un po’ troppo “movimento”? Di certo, se ogni volta che va a studiare qualcosa succede un disastro, forse è meglio tenerlo lontano da dighe, centrali nucleari e fabbriche di fuochi d’artificio.
Nel frattempo, il Ponte sullo Stretto resta lì, nell’empireo delle opere mai nate. E forse, a questo punto, è meglio così.
Di Aldo Luigi Mancusi
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