09 Giugno 2025
Fonte: imagoeconomica
Il flop del referendum dell'8 e 9 giugno è stato lampante, nonostante i 5 quesiti abbiano raggiunto il sì. Tuttavia, la bassa affluenza, al 30,1%, ha impedito che questi potessero passare, che alcune delle norme potessero venire abrogate e che si dimezzassero i tempi per ottenere la cittadinanza, da 10 a 5 anni. Si è votato in due giorni, 8 e 9 giugno. Ecco allora le percentuali per i singoli quesiti.
L'unico premio di consolazione per il centrosinistra è che i 5 quesiti hanno ottenuto il sì. I 4 sul lavoro addirittura più dell'80%. Lo stop alle tutele crescenti e i limiti ai contratti brevi hanno ottenuto entrambi l'88%, quelli sui licenziamenti per le piccole imprese e della sicurezza nei subappalti l'87%. Molto atteso era il responso sul quesito per la cittadinanza, che ha ottenuto il 65,2% dei sì. Tuttavia, nonostante le percentuali alte, almeno per quanto riguarda i primi 4 quesiti, l'affluenza non ha permesso di raggiungere il quorum, ragion per cui è arrivata una sconfitta totale per il centrosinistra.
Ecco le spiegazioni dei singoli quesiti:
Diverse le reazioni dopo i risultati usciti dai seggi. Il ministro degli Esteri Tajani propone di "cambiare la legge sul referendum visto che abbiamo speso un sacco di soldi per inviare delle schede all'estero che sono tornate bianche". E sulla cittadinanza ha asserito che "la proposta giusta è quella di Forza Italia, cioè con i dieci anni di scuola".
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