19 Maggio 2025
Silvia Salis (fonte: Imagoeconomia)
Il miliardario americano George Soros avrebbe finanziato il Partito Democratico in Liguria per sostenere la candidatura di Silvia Salis a Genova. A riportarlo è il quotidiano La Verità, che in un’inchiesta pubblicata di recente ha ricostruito il meccanismo attraverso cui l’associazione no profit Agenda, fondata da Sofia Di Patrizi — portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche — riceve fondi provenienti dalla Democracy & Pluralism, una fondazione direttamente controllata dalla Open Society. Il vicepresidente di questa rete internazionale è il magnate svedese Daniel Sachs, figura chiave della galassia finanziaria legata a Soros.
Questa rete di finanziamenti non è una novità: già nel 2024 diversi organi di stampa avevano reso pubblici gli elenchi dei contributi erogati nel biennio 2022-2023 a sostegno di “attività politiche”, che avevano portato nelle casse del partito e di alcuni parlamentari oltre un milione di euro. Tra i protagonisti spicca proprio Silvia Salis, sostenuta apertamente dall’attivista Sofia Di Patrizi. In qualità di tesoriera di Agenda, Di Patrizi avrebbe ricevuto due consistenti bonifici dall’estero, rispettivamente da 800mila e 275mila euro, formalmente riconducibili alla fondazione guidata da Sachs. Non solo Salis: tra i beneficiari delle donazioni figurano anche altri candidati, tutti riconducibili all’area politica della segretaria Elly Schlein.
I bilanci ufficiali di Agenda, associazione che annovera al suo interno anche ex collaboratori dell’amministrazione Obama e che è stata co-fondata proprio da Sofia Di Patrizi, riportano entrate per poco più di un milione di euro, destinate principalmente a coprire spese per campagne elettorali, consulenze organizzative e ricerche di mercato. Anche le uscite, regolarmente annotate nei rendiconti, mostrano come i fondi siano stati impiegati per servizi strettamente legati all’attività politica e al sostegno delle candidature.
Quando La Verità ha provato a ottenere commenti ufficiali sull’intera vicenda, né l’associazione di Sachs né i portavoce della candidata Silvia Salis né tantomeno la tesoriera di Agenda hanno voluto rilasciare dichiarazioni chiare, richiamandosi a motivazioni legate alla privacy. Anche in occasione delle precedenti richieste da parte della stampa, l’associazione legata a Sachs aveva mantenuto il riserbo, evitando di confermare o smentire direttamente il sostegno economico.
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