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Covid, il cortocircuito di Speranza: "Limitammo le libertà, ma salvammo centinaia di migliaia di vite, ai cittadini solo dati corretti"

Così l'ex ministro della Salute in merito alla gestione della pandemia

31 Marzo 2025

Roberto Speranza

Roberto Speranza (fonte foto Lapresse)

L'ex ministro della Salute Roberto Speranza è tornato a parlare del periodo del Covid e della sua gestione della pandemia. Alla presentazione del libro "Nel palazzo bianco" di Nicola Del Duce, suo portavoce al dicastero della Sanità, Speranza è intervenuto per affermare come, secondo lui, durante il periodo del Covid abbia dovuto "prendere decisioni difficili ma che hanno salvato delle vite". L'ex ministro dice che ha "potuto anche sbagliare qualche cosa", ma rivendica "le scelte fatte nei due assi fondamentali: la buona fede nel voler salvare delle vite umane e la fiducia nella scienza".

Covid, il cortocircuito di Speranza: "Limitammo le libertà, ma salvammo centinaia di migliaia di vite, ai cittadini solo dati corretti"

Nonostante diversi punti non chiari riguardo alla gestione della pandemia, come nel caso dello scaricabarile tra l'ex ministro e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sulla firma dei contratti per i vaccini, Roberto Speranza afferma che il compito suo e del suo team "era quello di dare dei dati certi". Gli fa eco Del Duce: "Un portavoce ha il compito di far 'uscire' un ministro il più possibile sui giornali e sulle tv, ed invece noi abbiamo dovuto fare il contrario, sapevo che ogni sua parola avrebbe potuto aprire i telegiornali, ma era chiarissimo che avevamo a che fare con una palla infuocata, e c’era bisogno di far uso della responsabilità e della parsimonia. C’era il ballo la vita dei cittadini ai quali dovevano arrivare solo informazioni precise, corrette e soprattutto verificate". 

"Veniamo insieme da una scuola politica che ha studiato le dittature sudamericane e le restrizioni delle libertà. Potete immaginare quanto mi sia costato dover prendere determinate decisioni per salvare delle vite umane", continua Speranza, "abbiamo dovuto fare delle scelte. E quando dallo Spallanzani ci hanno detto che, se non avessimo chiuso, sarebbe stato un disastro, ci siamo resi conto che non potevamo agire diversamente, e in questo modo oggi possiamo dire che abbiamo salvato centinaia di migliaia di vite". 

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