18 Marzo 2025
Meloni, fonte: imagoeconomica
Al Senato la premier Meloni ha riferito le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 19 e 20 marzo. Nella bozza di risoluzione della maggioranza 12 punti tra cui Ucraina, difesa comune e ReArm Europe (anche se non esplicitamente menzionato) e la situazione in Medio Oriente. Prima la parola alla leader di Fratelli d'Italia, a seguire parola ai senatori.
A prendere per prima la parola è Giorgia Meloni. "Vengo in quest'aula con la speranza che il dibattito odierno ci trovi consapevoli del tempo grave che stiamo attraversando. Ci troviamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le vicende globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell’Italia, dell’Europa dell’Occidente", ha esordito la premier. "Faremo tutto il possibile perchè l'Europa non venga soffocata dalle sue stesse regole", ha continuato Giorgia Meloni, "l'obiettivo deve essere assicurare un percorso di decarbonizzazione sostenibile per le nostre imprese e i nostri cittadini, per ridurre le nostre pericolose dipendenze strategiche". La premier ha riferito poi che al Consiglio Europeo non sarà all'ordine del giorno il tema dei dazi, almeno formalmente.
Riguardo al Medio Oriente, Giorgia Meloni ha detto: "Seguiamo con grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza, che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo". Ha inoltre sottolineato il sostegno ai siriani vittime delle violenze nel paese.
Riguardo alla guerra in Ucraina, la premier ha detto che il suo partito è "fortemente contro la brutale invasione russa in Ucraina, scegliemmo tre anni fa da che parte stare dando il massimo sostegno al popolo ucraino". Ha espresso poi sostegno a Mattarella, "aggredito" dalla Russia. "L'invio delle truppe in Ucraina non è mai stato all'ordine del giorno e la proposta d'invio delle truppe europee formulata dalla Francia e dal Regno Unito è un'idea molto rischiosa e poco efficace", ha aggiunto la premier. "Sosteniamo lo sforzo avviato dal presidente Trump" per ottenere la pace.
Riguardo alla difesa comune e al piano ReArm Europe, la premier si è espressa così: "Non è possibile immaginare una garanzia di sicurezza duratura dividendo UE da USA, è giusto che l’Europa si attrezzi per fare la sua parte ma ingenuo pensare possa fare da sola fuori dalla cornice della Nato". "Rafforzare le nostre capacità di difesa significa occuparsi di molte più cose rispetto al potenziamento degli arsenali", ha continuato la Meloni, "Senza difesa non c’è sicurezza, senza sicurezza non c’è libertà”. “Ritengo che ReArm europe sia un nome fuorviante per i cittadini perché siamo chiamati a rafforzare le nostre capacità difensive ma oggi questo non significa acquistare banalmente armamenti ma semmai produrli”. Giorgia Meloni ha poi annunciato che "l’Italia non intende distogliere un solo euro dai Fondi di coesione per la difesa e su questo siamo tutti d’accordo”.
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