01 Marzo 2025
Dopo la lite in diretta tra Trump e Zelensky, si sono scatenate le reazioni all'interno della politica italiana. Lo scenario politico si è immediatamente diviso tra chi sostiene saldamente il tycoon (Lega), chi prende le parti di Zelensky (PD, M5s, Azione) e la premier che cerca di uscire dall'angolo ormai scomodo di continuo appoggio all'Ucraina e di vicinanza al Presidente Usa alla luce di un panorama geopolitico complesso.
Nel panorama della destra italiana, la Lega ha preso nettamente le parti del tycoon: "Viva Trump!", ha detto Salvini parlando del Presidente Usa: "è il futuro con tutte le sue incognite”. Il leader della Lega in un post su X dopo l'incontro-scontro con Zelensky ha dichiarato: "Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l'ora della pace. E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, l'Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità". Per Salvini: "Trump può cambiare in positivo la storia dell'Occidente e anche la storia nostra, economicamente parlando".
Di differente avviso all'interno della maggioranza, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani (FI) che ha sottolineato nuovamente il supporto dell'Italia all'"indipendenza dell'Ucraina", facendo attenzione però a "tenere i nervi saldi" in questo "momento di grande tensione". Il portavoce della diplomazia italiana ha cercato di smorzare gli allarmismi: "È un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti, l'Europa deve parlare con una voce sola” e lavorare per una "pace giusta" concertata anche tra Kiev e l'Europa ma non devono scoppiare ulteriori tensioni.
Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, ha portato avanti un messaggio di mediazione per l'Europa: "Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l'impasse nella quale l'Occidente evidentemente si trova in questo momento".
Il deputato e responsabile del dipartimento Esteri della Lega Paolo Formentini, è tornato sugli stessi toni forti di Salvini ed ha criticato fortemente l'Europa: "La calma invocata da Forza Italia è impersonata dalla loro cara Ursula von der Leyen che sta portando l'Italia e l'intera Europa nel burrone", ed ha continuato: "L'Ue nata come sogno ormai é una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump".
Allarmata, la premier Giorgia Meloni ha chiesto la convocazione "immediata" di un "vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati". La posizione di Meloni è certamente scomoda alla luce delle nuove tensioni internazionali, con un sostegno indefesso a Kiev ma anche un rapporto importante di vicinanza al presidente Trump. La premier ha richiesto dunque un incontro per "parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide odierne, a partire dall'Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro", rimarcando il concetto che "ogni divisione dell'Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà".
Elly Schlein, segretaria del PD, ha commentato con parole forti l'atteggiamento di Trump, che ha definito "puro bullismo istituzionale" contro Zelensky, e ha richiesto da parte del governo italiano "solidarietà e sostegno al popolo ucraino e al suo Presidente".
Sulla stessa linea anche il leader del M5s Giuseppe Conte, che ha parlato di una "strategia fallimentare che condanna l'Europa e l'Italia a una totale irrilevanza". Lo scontro "andava assolutamente evitato", ha continuato Conte, e dovevano essere "tutelate le ragioni dell'Ucraina, che rimane il Paese aggredito".
Mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, si è lasciando andare a commenti coloriti su Trump che ha definito "bullo", il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha richiesto a Meloni di "condannare" l'accaduto.
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