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Commissione Covid, FdI: "Chiusura record scuole in Italia, 341 giorni contro 138 media europea, misure Draghi vessazioni immotivate, causati danni e disturbi psicofisici"

I parlamentari di FdI in commissione Covid: "Chiusura delle scuole danno individuale e per l'intera società"

25 Febbraio 2025

Commissione inchiesta Covid, al via oggi le audizioni alla Camera: tra gli auditi Bassetti, Galli e Cartabellotta

Camera dei deputati (foto LaPresse)

I parlamentari di Fratelli d'Italia membri della commissione d'inchiesta sul Covid si sono espressi, in una nota, sulle misure adottate dai governi durante il periodo in questione. I parlamentari hanno definito le misure "vessazioni immotivate" e hanno questionato l'utilità della chiusura delle scuole italiane, "ben al di sopra della media europea", 341 giorni contro 138. La chiusura prolungata avrebbe causato "danni psicofisici e alla società intera".

Commissione Covid, la nota di FdI

La nota di FdI in commissione Covid. “Le rigide misure politiche adottate dai governi italiani durante la pandemia di Covid assumono sempre più i contorni di vere e proprie vessazioni immotivate, specie nei confronti di giovani e giovanissimi. Stando a quanto emerso in commissione Covid dall’audizione del dott. Eugenio Serravalle, pediatra presidente dell’Associazione studi e informazione sulla salute (AsSIS), le scelte effettuate si sono spesso riversate sul benessere psicofisico dei piccoli. Basti pensare al tema della scuola: l’Italia, con 341 giorni di chiusura, si è posizionata di gran lunga sopra la media europea di 138 giorni di scuole chiuse. Eppure lo stesso Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) avvisava che la chiusura delle scuole avrebbe dovuto essere usata ‘come ultima risorsa’, perché ‘l’impatto negativo sulla salute fisica e mentale e sull’istruzione di una chiusura proattiva delle scuole per i bambini, così come l’impatto economico sulle società in generale, probabilmente supererebbe i benefici’. Del resto il confinamento dei più giovani tra le mura domestiche implica una diminuzione dell’attività fisica, nonché l’aumento del consumo di cibo spazzatura, di esposizione agli schermi e di disturbi psicopatologici, i quali sono infatti aumentati a seguito della pandemia. Il dott. Serravalle, a conferma dell’inutilità delle misure draconiane contro i più piccoli, ha inoltre citato studi che dimostrerebbero la minore contagiosità dei bambini. Gli allora governi dovrebbero pertanto rispondere del fatto che i lunghi periodi di chiusura delle scuole hanno causato, oltre a disturbi psicofisici, una perdita media di competenze degli studenti, generando così non solo un danno individuale, ma anche per l’intera società”.

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