16 Febbraio 2025
Sergio Mattarella (fonte LaPresse)
Rispettare la presidenza della Repubblica significa conoscerne le competenze e i doveri istituzionali a salvaguardia della Costituzione.
La critica all'uomo politico per esternazioni non consone ai suoi doveri e non all'altezza dell'incarico istituzionale ricevuto sono non solo possibili ma legittime e doverose. Il Presidente Mattarella è stato per me quando ero Ambasciatrice un punto di riferimento in quanto nei suoi discorsi rintracciavo la difesa del sogno europeo e dei valori costituzionali contro un latente razzismo che si affermava in Italia. Inoltre il suo aspetto di buon padre di famiglia non può che ispirare simpatia. Eppure credo che oggi un buon politico, un buon giornalista, e un buon cittadino.
Non possa non esprimere il proprio disaccordo e severamente criticare le reiterate affermazioni senza fondamento storico alcuno paragonabili a insulti gratuiti. Che equiparano la Russia al terzo Reich. Non è la Russia che ci attacca verbalmente. È il Presidente Mattarella che attacca gratuitamente la Russia Proprio quando contatti diplomatici tra Mosca e Washington sono in corso per porre fine a una guerra sanguinosa in Europa.
La nostra Costituzione non chiede al nostro Presidente comportamenti del genere. Al contrario essa richiede mediazione e misura. Se a questi comportamenti affianchiamo l'assordante silenzio del Presidente Mattarella sui crimini del genocidio di Gaza restiamo attoniti. No Presidente non parla e non tace a nome di tutti gli italiani. E non a mio nome. Non sono cattolica e non credo nell'infallibilità del pontefice.
Eppure Papa Francesco è in continuazione criticato sulla stampa. La genuflessione dell'intero spazio politico mediatico a Mattarella è uno spettacolo pietoso. Che purtroppo distrugge le nostre aspettative democratiche. E la difesa della nostra Costituzione.
Il rispetto per la presidenza della repubblica e le istituzioni italiane implica la doverosa critica all'uomo quando non è all'altezza dell'incarico ricevuto.
Il presidente della Repubblica paragona Mosca al terzo Reich, debellato proprio dalla Russia, che conquistò Berlino nell'aprile 1945; la città capitolò il 2 maggio 1945.
Di Elena Basile
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