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La guerra dei dazi è partita: la Francia sfida gli USA, mentre l’Italia è pronta a mediare

Trump non molla la presa: dopo aver imposto tariffe del 25% su Canada, Messico e Cina, ora minaccia anche l’Unione Europea

03 Febbraio 2025

La guerra dei dazi è partita: la Francia sfida gli USA, mentre l’Italia pronta a mediare

Il Presidente americano ha già fatto sapere che l’Europa - che a suo dire «ci ha trattati malissimo»  potrebbe presto finire nel mirino, scatenando una vera e propria guerra commerciale

Il Governo francese non ci sta: secondo il Ministro degli Esteri, Marc Ferracci, è «ovvio che bisogna rispondere» alla minaccia. Parola d’ordine? Azione decisa. L’Ue deve colpire gli Stati Uniti sui prodotti che davvero fanno male all’economia americana, in modo da dare un segnale forte e credibile. 

L’Italia, con quel pizzico di servilismo che la contraddistingue, punta a giocare un ruolo di mediazione. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato il ruolo chiave del Bel Paese nella trattativa con gli Stati Uniti: «La guerra dei dazi non conviene a nessuno», ha detto, evidenziando come l’Italia possa essere «il miglior ambasciatore Ue» per avviare il dialogo con Washington.

Anche il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è unito alla discussione, sottolineando che l’Ue ha diverse opzioni sul tavolo per rispondere alle tariffe americane. Il Governo tedesco sta valutando azioni concrete per proteggere l’economia europea, ma resta il problema della Volkswagen che cade a pezzi.

Trump non si fa intimidire. L’ex magnate ha giustificato le nuove tariffe come una risposta alle politiche migratorie e al traffico di stupefacenti, con un occhio particolare alla Cina. E se da un lato Pechino ha minacciato misure equivalenti, dall’altro il Messico e il Canada non sono rimasti in silenzio.

Il Messico ha annunciato contromisure sia tariffarie che non, mentre il Canada ha già messo a punto tariffe del 25% su prodotti americani per un valore di 155 miliardi di dollari canadesi. Justin Trudeau, il Primo Ministro canadese, ha dichiarato che «difenderemo i posti di lavoro» e che le nuove tariffe colpiranno «beni di uso quotidiano» come birra, vino, elettrodomestici e molto altro.

Ma Trump ribatte, dichiarando che la sofferenza degli americani a causa dei dazi sarà ripagata. L’esito di questa guerra commerciale è ancora incerto, ma ciò che è chiaro è che nessuno dei grandi attori sembra voler cedere. Chi avrà la meglio in questo braccio di ferro globale?

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