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Caso Almasri, Giorgia Meloni: "Indagarmi è un danno alla nazione, quello di Lo Voi è un atto voluto, i magistrati vogliono governare"

Le parole della premier: "Se i giudici vogliono governare si candidino, io non mollo di un centimetro"

31 Gennaio 2025

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (fonte: Lapresse)

La premier Giorgia Meloni torna a parlare dell'indagine per favoreggiamento e peculato nell'ambito del caso Almasri, che la vede coinvolta insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano. La premier ha affermato che indagarla è un "danno alla nazione" e che quello del procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi è stato "un atto voluto", aggiungendo poi che "alcuni magistrati vogliono governare".

Le parole di Giorgia Meloni sul caso Almasri

La presidente del Consiglio risponde alle accuse arrivate a causa della vicenda del generale libico Almasri. Collegata in video con l'evento "La Ripartenza", condotto a Milano dal giornalista Nicola Porro, la premier è tornata a parlare dell'indagine che la vede coinvolta insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. "Io mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all'estero non è la stessa cosa. Quello che sta accadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità, e questo mi manda ai matti", ha affermato la Meloni.

Sul procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, che ha recapitato l'avviso di garanzia a Palazzo Chigi, poi ha affermato: "L'atto era chiaramente un atto voluto e tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini fanno contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l'iscrizione nel registro degli indagati. Pensiamo al periodo del Covid, io potrei fare decine di esempi, tutti potrebbero fare decine di esempi, dopo di che io penso che a chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po' le braccia". "Se alcuni giudici vogliono governare, si candidino alle elezioni e governino".

La risposta dell'Anm

L'Associazione nazionale magistrati ha commentato le parole della premier sulla magistratura e sul procuratore Lo Voi. "I magistrati non fanno politica, sarebbe auspicabile che i politici non provassero a sostituirsi ai magistrati, lasciando loro il compito istituzionale di esaminare e valutare gli atti processuali senza impropri condizionamenti". Così il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro. "Sono sorpreso e preoccupato per i violenti attacchi rivolti alla magistratura e al procuratore Lo Voi in queste ore. Il procuratore di Roma si è limitato a non rinnegare i propri doveri, assolvendo all'obbligo impostogli da una legge costituzionale. Rispettare 'le regole' e 'i ruoli', dunque le istituzioni, vuol dire rimettere alla giurisdizione i controlli anche sugli atti di chi riveste alte funzioni di governo, salve le ovvie prerogative sovrane delle assemblee legislative in tale delicato ambito", sottolinea.

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