Scontro tra Pd e Sala su Salva Milano verso amministrative 2027, pioggia di emendamenti in arrivo dal partito del sindaco per affossarla
Proposta modifica del testo in vista del sostegno di Avs e M5s alla campagna elettorale delle elezioni comunali del 2027, Sala contrario
Nuovo scontro tra il Partito Democratico e il sindaco Beppe Sala sulla legge denominata 'Salva Milano'. Alla Camera il Pd ha votato il testo bipartisan caldeggiato dal primo cittadino e non solo, che permetterebbe di sbloccare le centinaia di cantieri paralizzati, per un cavillo interpretativo delle norme urbanistiche, dalla Procura milanese. Lo sfida tra il partito e il sindaco riguarderebbe la possibilità che vengano proposte numerose modifiche alla legge. Tali emendamenti sul testo in Senato, riporterebbero la legge alla Camera, dove molto probabilmente la legge verrebbe affossata.
Scontro Pd-Sala sul Salva Milano verso le amministrative comunali del 2027
La divisione interna dei dem sarebbe sorta anche in previsione delle elezioni amministrative comunali del 2027. Per il dopo Sala, il principale partito di opposizione avrebbe pensato a Pierfrancesco Majorino, che ha dalla sua la base milanese e che potrebbe vincere le eventuali primarie, salvo poi perdere le elezioni vere e proprie, così come accaduto nell'ottobre 2023 per le regionali, da dove era uscito sconfitto con il 33% dei voti (un distacco di quasi 20 punti percentuali dall'attuale presidente Attilio Fontana).
Rispetto al voto del 21 novembre scorso, il partito di Elly Schlein sembra aver cambiato idea proprio per paura della possibilità che gli alleati grillini del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra, contrari al provvedimento (che considerano un 'condono'), possano decidere di non sostenere il candidato di punta dei dem alle elezioni comunali meneghine. Già aperta, quindi, la guerra alla successione di Beppe Sala. E proprio Pierfrancesco Majorino, il principale aspirante successore, ha fatto rumore all'interno del partito aprendo a "miglioramenti e modifiche" del testo: "Se si approva a gennaio o a marzo non è una grande differenza", è la sua tesi. Majorino non solo è stato assessore di Sala, ma è anche responsabile del settore per il partito. E quindi la scelta di proporre delle eventuali modifiche al testo, significherebbe farlo tornare alla Camera, e quindi rischiare di affossarlo.
Forse, tale scelta è dettata proprio dalla volontà di usare il tema per la sua campagna elettorale. Per cercare di portare in suo sostegno il M5s e Avs. Lo stesso sindaco Beppe Sala aveva messo sul tavolo una minaccia di dimissioni, in caso di dietrofront del Pd. Un vero e proprio ultimatum politico che mette in difficoltà la Segretaria del Pd Elly Schlein e il rapporto del partito con gli alleati, anche in vista della, solo apparentemente lontana, campagna elettorale meneghina del 2027.