21 Novembre 2024
Firmato Tommaso Foti (FdI), il decreto "Salva Milano" approvato alla Camera, si avvicina la possibilità che vengano sbloccati i cantieri fermi per le inchieste su edilizia abusiva, che farebbero perdere alla città 5 miliardi di euro di investimenti. L'urbanistica cittadina paralizzata a causa delle inchieste che hanno colpito più di 150 progetti e che hanno portato al sequestro di tre edifici. Il costo è pari ad una finanziaria, mentre il contro valore delle inchieste riguarda circa 130 milioni di oneri di urbanizzazione non incassati.
Il capoluogo lombardo traina il settore dell'edilizia, attirando poco meno della metà degli investimenti immobiliari italiani provenienti da fondi internazionali e dalla scorsa settimana lo Sportello Unico per l'Edilizia del Comune meneghino ha sospeso tutti gli appuntamenti con professionisti, investitori e cittadini, causando un forte danno d'immagine al settore edilizio della città.
Il decreto "Salva Milano" riesce a sanare le opere fatte finora seguendo la legge urbanistica del 1942, chiarendo definitivamente la procedura da impiegare per gli interventi di rigenerazione urbana. Grazie al decreto si potrà infatti evitare di dover richiedere l'approvazione di complessi piani attuativi, ma sarà sufficiente ricorrere alla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) "nei casi di edificazione di nuovi immobili, di sostituzione, previa demolizione, di edifici esistenti e di interventi su edifici esistenti situati in ambiti edificati e urbanizzati che determino la creazione di altezze eccedenti l'altezza degli edifici preesistenti e circostanti".
Le prime inchieste sono iniziate un anno fa, ma si sono intensificate negli ultimi mesi, fino a bloccare totalmente l'edilizia milanese. Riguardano per lo più enormi edifici (alcuni più alti di ottanta piani) per i quali, secondo la magistratura, erano stati predisposti progetti o ristrutturazioni di palazzi di minori dimensioni.
La Camera ha approvato il decreto con 172 voti favorevoli e 41 contrari. Tutte le opposizioni, ad eccezione del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno espresso un voto favorevole, il decreto dovrà affrontare come da iter il passaggio anche al Senato, previsto per metà dicembre
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