21 Ottobre 2024
Fonte: Facbook, @Marco Patarnello
Si chiama Marco Patarnello ed è il magistrato "anti-Meloni" di cui si parla tanto nelle ultime ore. È stato in primis il 62enne a far parlare di se, a causa della sua mail shock in cui attacca la presidente del Consiglio. "Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte". Un attacco neanche troppo velato che ha riacceso lo scontro tra governo e magistratura. Vediamo allora assieme chi è.
Marco Patarnello è nato nel 1962 in Puglia, a Bari. Fa parte di MD, Magistratura democratica, ed è sostituto procuratore generale della Cassazione dopo un lungo trascorso da giudice a Roma. Nel 2011 era vice segretario generale del Csm, il Consiglio superiore della magistratura. La sua nomina all'epoca sollevò non poche polemiche. Il motivo? Lui e Claudio Galoppi concorrevano per la carica, e proprio quest'ultimo pareva essere il candidato ideale per un ruolo di tale importanza. In primi per le sue conoscenze linguistiche che gli hanno permesso di far carriera anche all'estero.
Tuttavia, la decisione cadde proprio su Patarnello, "con una procedura che rispetta un accordo tacito tra le varie correnti dell'organo di autogoverno dei magistrati, ma che di fatto per la prima volta spacca in due il Csm, guidato dal vice presidente Nicola Mancino".
"Visto che a Unicost, la corrente maggioritaria, era stato accordata in precedenza la nomina di un suo rappresentante a segretario generale del Csm, l'accordo era di compensare la corrente di Magistratura democratica con la scelta del vice segretario", è la ricostruzione su cosa accadde. Fu la prima volta che nel plenum del Csm non si ebbe l'unanimità per il vice segretario, "spaccando" di fatto l'organismo. L'anno scorso è stato nominato proprio dal Csm sostituto procuratore generale in Cassazione, una delle posizioni più ambite in magistratura.
Patarnello viene considerato un esperto per quanto riguarda il tema delle carceri. Non si tratterebbe dunque di una toga particolarmente attiva sul fronte migranti, al contrario di Silvia Albano. Il 62enne si occupa di temi come i suicidi all'interno delle carceri e le condizioni detentive femminili.
"Indubbiamente l'attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni.
Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell'intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto.
In secondo luogo perché la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora. E isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull'isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico si danni dell'intera magistratura.
In terzo luogo la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto maggiore che nel passato e la forza politica che può esprimere è enorme e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale ribaltando principi cardine che consideravamo intangibili. Come corollario di questa condizione politica, anche l'accesso ad un informazione decente è ancora più difficile dell'era di Berlusconi.
Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo. Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza. Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente. Senza timidezze".
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