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Milano, accensione riscaldamento anticipata al 15 ottobre ma con "tagli” a orari e temperatura, massimo 13 ore al giorno e 19°C

La normativa è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 e aiuterebbe nella riduzione di consumi e inquinamento . L'Italia è divisa in 6 fasce, dalla più calda alla più fredda, in cui le regole per l'accensione del riscaldamento cambiano dalla fascia A alla F

09 Ottobre 2024

Milano, accensione riscaldamento anticipata al 15 ottobre ma con "tagli” a orari e temperatura, massimo 13 ore al giorno e 19°C

Termosifone, fonte: Pixabay

A Milano si potrà accendere il riscaldamento a partire dal 15 ottobre, dalle 5 alle 23, per un totale di 13 ore al giorno anziché 14. Lo spegnimento è programmato per il 15 aprile 2025. Per i termostati è preferibile regolarli ad un massimo di 19°C con 2°C di tolleranza per ridurre consumi e inquinamentoLa normativa è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013.

Il regolamento in materia di riscaldamento individua 6 fasce, dalle più calde alle più fredde. Il territorio nazionale è dunque suddiviso in fasce che vanno dalla A alla F. Milano si trova in fascia E, ossia quella che prevede la possibilità di accendere il riscaldamento pubblico e domestico nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2024 e il 15 aprile 2025. Tuttavia, i comuni hanno il potere di apportare alcune modifiche alle date e alle temperature a seconda delle condizioni meteo locali.

Milano in fascia E, riscaldamento dal 15 ottobre per 13 ore al giorno

In fascia E si trovano anche le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini. In queste zone, sia nei capoluoghi che nei comuni di provincia, sarà possibile accendere i termosifoni per un totale di 13 ore al giorno, con una temperatura massima interna agli edifici che non deve superare i 19°C. Invece, negli stabilimenti industriali il limite massimo è di 17°C.

Il regolamento prevede 2°C di tolleranza, dunque 19°C+2°C negli edifici pubblici e domestici e 17°C+2°C negli stabilimenti industriali. Anche la provincia di Forlì-Cesena rientra nella categoria E, ad esclusione dei comuni di Forlì e Forlimpopoli, che il regolamento inserisce in fascia D, considerata più calda.

I comuni facenti parte di questa fascia sono: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza.

La fascia D

Per quanto riguarda la fascia D sarà possibile accendere il riscaldamento a partire dal 1° novembre 2024 fino al 15 aprile 2025. In queste zone i termosifoni possono rimanere accesi per un massimo di 12 ore al giorno. Le temperature massime restano uguali alla fascia E sia per edifici pubblici e per abitazioni private.

I comuni interessati sono: Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo.

La fascia F

Nella fascia F, ritenuta quella più rigida, non ci sarà alcuna limitazione per quanto riguarda il periodo di accensione del riscaldamento e i limiti per la temperatura interna agli edifici. Di questa fascia fanno parte le province di Belluno, Cuneo e Trento.

Le fasce A,B,C

Nella fascia A il clima è ritenuto quello più mite, in particolare nei comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Qui sarà possibile accendere il riscaldamento dal 1° dicembre al 15 marzo, per un massimo di 6 ore al giorno. Nella fascia mite B, i comuni interessati sono quelli di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.

In queste aree ci si potrà riscaldare dal 1° dicembre al 31 marzo per un massimo di otto ore al giorno. Invece, della fascia C fanno parte: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto. Qui si potranno accendere i caloriferi dal 15 novembre al 31 marzo per un massimo di 10 ore al giorno.

Veneto

In Veneto la data rimane fissata al 15 ottobre prossimo per tutte le aree ricadenti nella zona climatica E, ovvero la stragrande maggioranza dei comuni. Dal 15 ottobre i termosifoni si potranno tenere accesi tutti i giorni, per un massimo di 14 ore giornaliere (anche frazionabili), tra le 5 e le 23. Invce, per i comuni veneti ricadenti nella zona climatica F, ossia la zona alpina, non vige alcuna limitazione.

Liguria

In Liguria, 3 province fanno parte della zona climatica D, cioè le province di Genova, La Spezia e Savona. In queste aree i cittadini potranno accendere i riscaldamenti a partire dal 1° novembre 2024 per un massimo 12 ore al giorno fino al 15 aprile 2025. L'unica provincia più calda è quella di Imperia, che si trova in zona C. In questo caso l'accensione dei caloriferi è prevista a partire dal 15 novembre 2024, per un massimo di 10 ore al giorno, con spegnimento al 31 marzo 2025. In questi casi sono previste comunque deroghe in caso di abbassamento improvviso delle temperature.

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