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Tajani come Gentiloni, dalla conferenza del Soft Power Club rivendica la "collaborazione con gli USA per contrasto a disinformazione e fake news"

Al centro della quinta conferenza del Soft Power Club a Venezia, il dibattito sul ruolo dei social media e dell'intelligenza artificiale nella diffusione di notizie false

27 Agosto 2024

Tajani Gentiloni conferenza Soft Power Club collaborazione USA contrasto disinformazione fake news

Fonte: Imagoeconomica

Dal vicepremier e leader di Forza Italia (Fi) Antonio Tajani al commissario dell’Unione Europea (Ue) Paolo Gentiloni, la politica lancia il sempreverde allarme sui rischi della disinformazione, come rischi anche per la democrazia e lo fa dal palco della 5^ conferenza del Soft Power club a Venezia, l'associazione internazionale fondata da Francesco Rutelli: tra gli incontri, quello dedicato al 'Potere della persuasione oggi, tra comunicazione, propaganda e disinformazione ostile'. Dal palco della manifestazione, il fondatore di Forza Italia ha poi ricordato di aver dato piena centralità al tema già nel corso della riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri, annunciando di aver sottoscritto insieme al segretario di Stato americano Antony Blinken, "un importante protocollo di collaborazione con gli Stati Uniti per contrastare la disinformazione e le fake news".

Social Network e IA sono davvero così pericolosi per la democrazia?

Mentre Gentiloni era intervenuto con un videomessaggio alla conferenza, ponendo l'accento sui social media come veicolo di notizie false, invitando a tenere alta la guardia anche sul fronte dell'intelligenza artificiale i cui progressi, ha ricordato, "ci permettono di disporre di video deepfake indistinguibili dalla realtà. E questi progressi sono troppo spesso sfruttati da attori malintenzionati", Antonio Tajani ha definito "prioritario" il contrasto alla disinformazione, soprattutto in virtù del sempre più complesso quadro internazionale. Il riferimento va chiaramente al quadro dei conflitti attualmente in corso e sotto i riflettori, cioè quello russo-ucraino, nonché quello israelo-palestinese. Di concerto il presidente dell'associazione internazionale Soft power club Francesco Rutelli, che dallo stesso palco dell’evento ha dichiarato: "Se vince la disinformazione non c'è democrazia. Serve una comunicazione trasparente, tollerante e va combattuta la comunicazione ostile", ha poi concluso. Non c'è dubbio che la mente vada all'avviso lanciato dall'Ue a Elon Musk, con il commissario Thierry Breton che ha inviato una lettera al patron di Tesla per l'intervista con Trump. Una lettera che aveva intimato una sorta di censura preventiva contro la trasmissione dell'intervista in territorio europeo. Rutelli, poco prima aveva presentato i lavori del ciclo di incontri del club, che durerà fino a domani: "Il soft power non è mai stato autosufficiente. Tuttora, però, è in grado di influenzare decisioni e comportamenti degli Stati e delle grandi comunità umane". Domani sono previsti altri due incontri, uno sulla crisi climatica e l'altro sul rapporto tra l'Italia e industria culturale, con la partecipazioni dei ministri Gilberto Pichetto e Adolfo Urso.

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