09 Luglio 2024
Da quando Salvini, in qualità di Ministro dei Trasporti, ha annunciato che l'aereoporto di Malpensa sarebbe stato intitolato a Silvio Berlusconi, le polemiche non hanno smesso di accavallarsi.
Ok, Salvini in questo momento sta giocando strategicamente su più dimensioni, da un lato cerca di ingraziarsi quella destra moderata poco convinta di Giorgia Meloni e delusa da Tajani, dall'altro ha imboccato la solidarietà con Orbàn per un progetto che si pone l'obbiettivo di stravolgere gli assetti europei.
Non a caso, oggi ha minacciato il Premier annunciando che, nel caso votasse per la Von Der Leyen, metterebbe in crisi il Governo.
Ciò detto, la mossa dell'aereoporto Silvio Berlusconi, sicuramente è stata azzeccata, almeno da un punto di vista mediatico.
Perché? Perché ha gelato il PD. Liberi di non crederci, gli unici Dem che hanno reagito concretamente alla notizia sono stati i giovani Lombardi che hanno avviato una petizione su change.org, raggiungendo le 30.000 firme in un giorno.
Un risultato che ha portato la giovane militante Tiziana Elli a lamentarsi del silenzio del suo partito. Sì, perché a parte Sala, Cochi e Renato, e pochi altri di area PD, non del PD, nessuno dai piani alti Democratici ha detto granché, anzi ha dominato un silenzio assenso assordante.
I pochi che si sono lamentati hanno tirato fuori le solite scuse: è divisivo; non si può prendere un aereo all'aereporto Falcone Borsellino e atterrare all'aereoporto Berlusconi; forse era meglio un centro massaggi, e via così.
Ora, che Silvio sia stato una figura divisiva, è fuor di dubbio, ma quale personaggio non lo è? Ricordate voi un grande leader pacificatore dei dissensi? Esiste gente che detesta finanche il buon Pertini, che ci crediate o meno.
Allora, cosa fare? Niente. Questa è semplicemente un'intelligentissima mossa strategica di marketing di Salvini per ingraziarsi quell'elettorato che, come abbiamo detto sopra, è scontento.
Per il resto, non ci troviamo niente di male a dedicare un aereoporto a Berlusconi, volenti o nolenti ha segnato la storia di questo Paese e poi, a differenza di Lenin, Stalin e Togliatti, almeno non ci ha mandati a morire, ci ha fatti sognare con le sue supercazzole, ci ha fatto ridere con le sue battute, e ci ha portati a puttane, almeno con il pensiero. Volete mettere?
Di Aldo Luigi Mancusi
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