04 Aprile 2024
Maurodinoia, fonte: imagoeconomica
Caso voto di scambio in Puglia che ha portato alle dimissioni dell'assessora regionale ai trasporti del Pd Anita Maurodinoia e agli arresti domiciliari del marito Sandro Cataldo e del sindaco di Triggiano. Le misure cautelari chieste dalla Procura erano state 15, gli indagati sono in tutto 72, tra loro anche numerosi elettori. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, "ha accettato le dimissioni dall'assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia".
Nuovo terremoto giudiziario in Puglia, con parecchi arresti e indagati. Il sindaco di Triggiano, comune nel barese, Antonio Donatelli, e Cataldo, referente del movimento politico Sud al centro, sono stati infatti arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su una presunta compravendita di voti per le elezioni comunali e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano. Ai domiciliari anche Armando De Francesco, consigliere ciroscrizionale di Bari della lista Sud al Centro che per gli inquirenti era collegato a Cataldo.
"Voti comprati per 50 euro". Questo secondo le indagini il vero pomo della discordia che ha portato anche ad arresti eccellenti. L'ipotesi di è un'associazione finalizzata alla "corruzione elettorale”, attraverso un meccanismo illecito con riferimento alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano.
Le indagini hanno consentito di disvelare un collaudato accordo illecito che, in occasione di entrambe le consultazioni elettorali, ha orientato le preferenze di voto di numerosi elettori, attraverso il pagamento di denaro ed altre utilità nei loro confronti. Preferenze condizionate anche in cambio di 50 euro per voto. Chi accettava l’accordo doveva consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale, al fine di ottenere un preciso conteggio dei voti sezione per sezione.
Questa verifica veniva portata avanti durante le operazioni di spoglio dove vari "gregari" degli organizzatori controllavano se le persone si fossero realmente recate al voto. Durante lo spoglio veniva inoltre controllata l’effettiva corrispondenza dei voti "acquistati".
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