29 Marzo 2024
Valditara nel minino del web dopo il suo ultimo post con errori di grammatica. Il ministro dell'Istruzione ha ipotizzato un tetto ai bambini stranieri nelle classi, spiegando che la maggioranza degli alunni deve essere italiana.
Ecco il post "incriminato" di Valditara: "Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci".
L'uscita di Valditara segue la proposta di Salvini, per il quale nelle classi "serve un tetto del 20% di alunni stranieri". Peccato però che il web si sia concentrato più sulla forma che sul contenuto, bacchettando il ministro, reo di aver fatto soltanto un errore grammaticale. Il profilo dei deputati del PD ha commentato: "Ministro, adesso lo riscriva in italiano. Così forse riusciamo a capire esattamente cosa ha detto".
Seguono altri commenti un po' più "acidi". "Nella sua classe quanti erano gli stranieri che le hanno impedito di imparare a scrivere in italiano corretto?", "Lasciatemi studiare l'italiano potenziato, dove si raddoppiano le consonanti. Un twit scritto in gaelico sarebbe stato più comprensibile. Consiglio il ministro di partire dalle basi. Frasi brevi e concise.Anche la punteggiatura sarebbe da rivedere", "Se nelle scuole si insegni, di sicuro si impari".
Commenti piccanti ma anche critiche, al quale ha replicato Valditara, sempre su X: "Quando si detta un tweet al telefono non si compie un'operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto. Chiarito questo faccio notare ai tanti critici dall’indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenando nella caccia all'errore, che così facendo ignorano la questione da me posta, evidentemente perché non hanno risposte. Ed invece dalla soluzione del problema della vera integrazione degli stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale. La scuola italiana che vogliamo è aperta a tutti, ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c'è futuro per una comunità che non abbia identità. Il punto vero è questo".
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