22 Settembre 2023
Sergio Mattarella, fonte: imagoeconomica
La commissione d'inchiesta sul Covid deve ancora partire ma è già azzoppata. Mattarella lo scorso luglio aveva chiesto delle modifiche al testo, già contestato dall'opposizione. Il presidente della Repubblica aveva fatto un'uscita pubblica nella quale spiegava che il Parlamento non dovrebbe sovrapporsi alla magistratura. Monito accolto e testo modificato in Senato. Quello nuovo eviterà di indagare su stato di emergenza, Dpcm e obbligo vaccinale.
La Camera lo scorso luglio aveva approvato un testo che è stato in seguito modificato. La commissione d'inchiesta sul Covid parte con l'obiettivo di far luce su quello che è andato storto durante la pandemia. Mancata zona rossa, green pass, reazioni avverse del vaccino Covid, banchi con rotelle e molto altro. Ma all'interno del testo non ci saranno verifiche su stato di emergenza, Dpcm e obblighi, oltre al ruolo delle Regioni che era stato escluso sin dal principio.
Nello specifico, il relatore a Palazzo Madama Gianni Berrino di FdI ha fatto approvare due emendamenti che schermano dall'inchiesta condotta in Aula i dpcm di Conte e riducono i poteri dell'organismo di acquisire documenti. La facoltà di acquisire atti è stata limitata al materiale in possesso degli inquirenti, solo "se non coperti da segreti da indagine".
Lo scopo di Mattarella alla fine è stato raggiunto e la commissione non avrà più il compito di indagare "eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell'efficacia, contraddittori o contrastanti con i princìpi costituzionali". E questo è il secondo emendamento approvato, mentre il terzo approvato dopo aver accolto identici emendamenti di Pd, 5 Stelle e Sinistra e Verdi è il seguente: la Commissione non dovrà "valutare la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e delle relative proroghe nonché dell'utilizzo dello strumento della decretazione d'urgenza".
Categorico il primo firmatario del testo Galeazzo Bignami: "Non esistono pericoli di censura, indagheremo su pass e restrizioni", ha provato a spiegare. "Resta fuori dal perimetro dei lavori solo la legittimità costituzionale dei provvedimenti. Su tutto il resto non faremo sconti, dal ruolo dell'Aifa al report ritirato da Zambon".
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