07 Settembre 2023
Il decreto legge noto come "Caivano", ispirato dagli sconvolgenti eventi avvenuti nel comune campano che gli ha dato il nome, sarà oggi discusso al Consiglio dei Ministri. Questo decreto mira a introdurre misure più restrittive per i reati commessi da minorenni e a destinare circa 30 milioni di euro per la riqualificazione delle aree colpite. Esaminiamo da vicino cosa contiene questo testo esecutivo.
Il nome scelto per questo decreto legge è "Caivano" poiché contiene una serie di provvedimenti specifici per la riqualificazione del comune campano, oltre a misure volte a contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile. Per il comune di Caivano, nella provincia di Napoli, è previsto un piano di investimenti di circa 30 milioni di euro. Questo piano, concordato con il comune di Caivano, comprende una serie di interventi infrastrutturali di riqualificazione. Per attuare tali interventi, il Consiglio dei Ministri nominerà un Commissario straordinario.
Uno dei primi previsti è la ricostruzione e la riapertura del centro sportivo ex Delphinia. Questo luogo è diventato tristemente famoso a seguito di uno stupro di gruppo ai danni di due ragazze minorenni. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha promesso questo intervento durante la sua visita a Caivano, avvenuta su invito del parroco locale.
Il comune di Caivano otterrà l'autorizzazione per l'assunzione a tempo indeterminato di quindici unità di personale non dirigenziale del corpo della polizia locale. Contrasto alla dispersione scolastica
Il decreto Caivano introduce anche misure rigorose per contrastare la dispersione scolastica e le sue conseguenze. In particolare, vi è l'introduzione di severe sanzioni per le famiglie. I genitori o chiunque abbia autorità o incarico di vigilare su un minore rischiano una pena fino a due anni di carcere in caso di mancata frequenza della scuola dell'obbligo da parte del minore. Inoltre, in questi casi, è prevista la revoca del diritto all'Assegno di inclusione.
Il vicepremier Matteo Salvini ha dato anticipazioni sul decreto atteso in Consiglio dei ministri per oggi, 7 settembre: "Spero ci sia un provvedimento a proposito di baby gang e di delinquenza minorile che aumenti la sicurezza, i controlli e le sanzioni". L'obiettivo principale è abbassare l'età a cui si può essere considerati imputabili, affinché i giovani di 14 anni o più che si trovano in possesso di armi o sono coinvolti in reati gravi paghino per le loro azioni come se fossero adulti.
Attualmente, i ragazzi di 14 anni o più che ricevono un avviso orale da parte del questore o che sono stati condannati anche in via non definitiva, riceveranno un divieto totale o parziale di utilizzo di smartphone e piattaforme online. Questo divieto non può superare i due anni ed è applicato in caso di condanne per reati contro la persona, il patrimonio o legati alle armi o alle sostanze stupefacenti.
L'ammonimento da parte del questore, già presente nella legislazione per reati come lo stalking, la violenza domestica e il cyberbullismo a partire dai 14 anni, verrà ora esteso anche per risse, violenze, minacce e percosse ai danni di minori, anche senza la necessità di una querela o denuncia da parte delle vittime. Al momento dell'ammonimento, il questore convocherà il minore coinvolto, insieme a almeno un genitore o a un'altra persona che esercita la responsabilità genitoriale. In caso di ammonimento per il figlio, i genitori o chi doveva sorvegliarlo saranno soggetti a multe che vanno da 200 a 1000 euro.
L'avviso orale è un provvedimento attraverso il quale il questore informa verbalmente il soggetto considerato socialmente pericoloso che esistono indizi a suo carico, invitandolo a seguire una condotta conforme alla legge. Questa misura sarà ora applicabile anche a partire dai 14 anni.
Riguardo al daspo urbano, il provvedimento prevede che le persone considerate pericolose per la sicurezza pubblica e che si trovano in un comune diverso da quello di residenza o dimora abituale, possano essere allontanate dal territorio comunale per un periodo che varia da sei mesi a quattro anni. Questo provvedimento può essere emesso dal questore con una decisione motivata e impedisce il ritorno nel comune interessato senza previa autorizzazione.
Infine, il decreto contiene anche alcune misure a favore delle vittime di reati online, tra cui la possibilità di richiedere l'oscuramento o la rimozione dei propri dati relativi a reati di cui si è stati vittime. Inoltre, è prevista l'istituzione di un osservatorio sulla devianza minorile, con il compito di coordinare percorsi di prevenzione della dispersione scolastica e interventi di rigenerazione urbana nelle periferie, oltre all'educazione alla legalità.
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