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Terzo polo addio, rottura tra Renzi e Calenda: "Siamo due partiti separati ormai, correremo da soli"

"I nostri gruppi parlamentari si divideranno, non ho più voglia di discutere con lui", ha dichiarato il leader di Azione a proposito della rottura con Italia Viva

10 Agosto 2023

Annuncio choc, fine dell'alleanza tra Calenda e Renzi. Leader Azione: "siamo due partiti separati, correremo da soli"

Come un fulmine a ciel sereno, Carlo Calenda, segretario di Azione, ha annunciato ufficialmente la separazione da Matteo Renzi e dal suo partito, Italia Viva: "I gruppi parlamentari si separeranno, ma lo ha confermato Renzi stesso. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra", ha commentato Calenda, confermando dunque la volontà di Azione di candidarsi in una lista unica per le elezioni europee. 

Terzo polo addio, rottura tra Renzi e Calenda: "siamo due partiti separati ormai, correremo da soli"

Calenda ha poi chiarito che la separazione delle due liste "dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare". Il leader di Azione ha parlato in un'intervista alla trasmissione Agorà, aggiungendo ulteriori dettaglia sulle motivazioni della rottura tra lui e il leader di Italia Viva: "A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente". L'ovvio riferimento è alla cena avvenuta al Twiga, lo stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta di proprietà di Flavio Briatore e Daniela Santanchè, tra alcuni esponenti di Italia Viva e lo stesso ministro del Turismo Santanché.

Le polemiche su salario minimo e tasse extra-profitti

Calenda ha anche commentato le ultime mosse del governo Meloni, legate alla tassa sugli extraprofitti delle banche e alla discussione sul salario minimo: della prima ha dichiarato che la misura "otterrà l'effetto opposto di quello prefissato, perchè se tu metti una tassa straordinaria hai due effetti: le banche prestano di meno quindi l'economia si ferma e gli investitori non si fidano più. Queste due cose insieme non funzionano, io capisco che è popolare dire tasso le banche ma così punisci i risparmiatori". Sul salario minimo si è espresso invece in questi termini: "Per me è fondamentale perchè è un principio basilare che c'è nella maggior parte dei Paesi Europei. Giorgia Meloni dice che potrà essere controproducente, ma è una cosa destituita da ogni fondamento. Se c'è un contratto a 11 euro l'ora non è che rischi di abbassarlo a 9 euro. Questo appunto non esiste, basta parlare con qualcuno che lavora nelle imprese e te lo conferma".

 

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