11 Aprile 2023
Meloni e Salvini, fonte: imagoeconomica
Il voto finale sul testo non è ancora arrivato, per colpa della Lega. La commissione d'inchiesta Covid fatica a partire e tra i responsabili c'è il Carroccio, intenzionato a dire no sulle indagini riguardo il ruolo delle Regioni e le modalità d'acquisto nonché l'efficacia del piano vaccinale, come già raccontato. Sul primo punto, il testo nella sua prima versione prevedeva di indagare non solo sul ruolo del governo ma anche su quello delle Regioni. C'è chi tira in ballo il governatore della Lombardia Attilio Fontana e crede che la Lega stia in realtà lavorando per provare a difenderlo.
Sotto la lente d'ingrandimento della commissione d'inchiesta Covid c'è nello specifico la decisione di non istituire in tempo la zona rossa in alcune aree della bergamasca particolarmente colpite dal virus. L'altro veto, sempre della Lega riguarda le modalità di acquisto e l’efficacia dei vaccini anti-Covid, un tema su cui il partito di Salvini si vorrebbe sì concentrare, ma per quanto riguarda il Conte 2 tralasciando l'operato dell'esecutivo Draghi, perché, spiega una fonte "chi è stato al governo nella scorsa legislatura non può avallare la tesi di rimettere in discussione tutto".
Neanche sulla presidenza della commissione c'è accordo. Qui il problema è rappresentato da Italia Viva, e dal suo esponente nonchè primo firmatario Davide Faraone, nome gettonato per presiedere i lavori ma su cui pendono diversi interrogativi. In passato infatti, il fedelissimo di Renzi diceva che "il green pass è uno strumento per la libertà", e Galeazzo Bignami, intervenuto anche al Giornale d'Italia ha voluto ribadire come la commissione parlamentare debba "indagare su tutto". Alla presidenza non vuole rinunciare neanche Fratelli d'Italia, che promette di dare battaglia.
Il voto era previsto per dopo Pasqua, viene logico pensare che questa settimana si possano appianare le divergenze in modo da accelerare con un dossier basilare per il governo ed introdotto come uno dei punti cardine, dopo la gestione della sanità degli ultimi anni in mano a Conte, Draghi e Speranza. "Non c’era tempo di rientrare in aula" è la giustificazione che è stata data per lo slittamento della scorsa settimana, ma come abbiamo visto c'è di più.
I testi in esame sono tre. FdI a firma Galeazzo Bignami, Lega a firma Molinari e Terzo Polo a firma Faraone. Lo scontro tra Salvini e Meloni si concentra anche qua oltre che sulle nomine, che dovranno essere decise, anch'esse, questa settimana.
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