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Migranti, Marina Militare e Onu per frenare gli sbarchi. Meloni preoccupata dal rischio invasione

Torna l’idea di impiegare la Marina Militare oltre che un coinvolgimento dell'Onu. Meloni preoccupata del rischio invasione con "le belle giornate"

14 Marzo 2023

Il caso migranti continua a tener banco in Italia e tra le idee dell'esecutivo c'è quella di impiegare la Marina Militare e l'Onu per un obiettivo che rimane primario: fermare le partenze. Dopo la strage di Cutro infatti si teme un ulteriore esodo dalle coste africane che aumenterebbe la pressione sull'Italia. L'incontro con i servizi segreti di ieri lunedì 13 marzo è servito proprio a questo. "Le cifre degli arrivi sono impressionanti, con la bella stagione il problema può solo aggravarsi", sostiene la premier.

Migranti, coinvolgimento dell'Onu e della Marina Militare per frenare gli sbarchi 

Una Meloni preoccupata sul focus migranti, che all'incontro tra governo e 007, spiega ancora: "Se l’Europa non si muove e continua a lasciarci soli, quest’estate sarà un’invasione". Ed i numeri lasciano presagire questo. Gli arrivi sulle coste italiane sono triplicati rispetto ai primi mesi del 2022. I leader concordano su un punto: "È arrivata l’ora di coinvolgere l’Onu", convinti che la prima cosa da fare sia "distruggere le barche in partenza".

Non solo: l'ipotesi di un coinvolgimento della Marina Militare, che aveva preso piede ieri nelle ore del vertice, prende piede. In questo caso c'è da decidere se ripristinare in Parlamento la norma sulle navi militari che era stata cancellata poche ore prima del Cdm in Calabria. Il boom di sbarchi ritiene necessario fare un passo indietro rispetto a quando Crosetto accettò lo stralcio e Salvini si oppose. Anche la Meloni adesso ritiene necessario impiegare le navi e i radar della Marina militare utili a rafforzare il coordinamento della sorveglianza marittima per individuare i barconi in acque extraterritoriali.

Crosetto: "Boom migranti per strategia della Wagner"

Un'altra accusa che è stata mossa ieri dall'italia sul tema migranti arriva da parte di Crosetto, per il quale il "boom" di profughi sarebbe una "strategia dei mercenari della Wagner". Ed il motivo è presto detto: l'influenza del gruppo al soldo di Mosca in Nord-Africa spingerebbe il flusso di migranti verso l'Italia. Una linea che non trova sponde da parte del capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin: "Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo", che poi definisce Crosetto "Mudak", un insulto pesante.

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