14 Febbraio 2023
Fonte: Imago
Una bocciatura unanime arrivata tramite un comunicato sui social. Il Ppe (Partito Popolare Europeo) di cui fa parte Forza Italia a Bruxelles "respinge fermamente le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'Ucraina. Non riflettono la nostra linea politica". L'ex premier qualche giorno fa aveva bacchettato Zelensky e la Meloni all'uscito dal seggio per votare, puntando il dito contro il premier ucraino, principale responsabile della guerra. Ma dal Ppe non ci stanno: "La Russia è l'aggressore, l'Ucraina è la vittima. Non cederemo alla narrazione di Putin e l'Ucraina può contare sul nostro pieno sostegno".
Un commento più tagliente arriva invece dal vice presidente del Ppe, il polacco Andrzej Halicki, che in un'intervista prende le distanze dalla versione che più volte ha ribadito Silvio Berlusconi: "Forza Italia cambi leader. È ora che Berlusconi riposi", dice il capodelegazione di Platforma Obywatelska (Piattaforma civica) all’Europarlamento. Una linea comunque che è condivisa da tutto il gruppo europeo che non ci ha pensato due volte a non concordare con le parole dell'ex premier, che invece in Italia ha fatto breccia soprattuto nel cuore dei "comunisti".
Pure Palazzo Chigi aveva fatto la corsa a smentire quando detto dal leader di FI l'altra sera. Con un comunicato venne ribadito il "sostegno all'Ucraina". Sostegno che secondo Tajani non è mai stato messo in discussione nonostante le diverse sensibilità all'interno della maggioranza. Per l'Ucraina invece "Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell'Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l'Italia", aveva detto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky per il quale il Cav avrebbe dovuto gettare "la maschera" e dire "pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino".
Silvio Berlusconi uscito dal seggio di Milano il primo giorno delle votazioni per le Regionali si era fermato coi cronisti che gli avevano posto una serie di domande, tra cui alcune sull'Ucraina. L'ex premier si era dimostrato contrario a quanto fatto finora da Zelensky spiegando: "Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".
Poi un passaggio anche sulla Meloni: "Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili".
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