03 Febbraio 2023
fonte: Lapresse
Messi sotto scorta i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari: rischio di azioni violente nei loro confronti da parte di anarchici legati a Cospito. Delmastro ha la delega sul Dap, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, e Ostellari sul trattamento dei detenuti.
I sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari sono stati messi sotto scorta. Si è ritenuto necessario aumentare l'attenzione alla loro sicurezza dopo le attività violente degli anarchici a favore di Alfredo Cospito, terrorista in carcere con il 41bis.
È stata assegnata loro una "tutela temporanea" che consentirà loro di girare su auto blindate e di essere accompagnati da uomini delle forze dell'ordine. È stato spiegato loro come aprire eventuali buste e le zone sensibili da evitare, tra queste, ad esempio, la città di Torino. La decisione definitiva sulla scorta sarà presa dal prefetto di Roma nel corso di una riunione prevista per il 10 febbraio.
Gli anarchici si sono accodati alla protesta di Alfredo Cospito, portata avanti con lo sciopero della fame, sull'abolizione del carcere duro e dell'ergastolo ostativo. I due sottosegretari alla Giustizia sono potenziali bersagli di attacchi violenti perché hanno due importanti deleghe, cioè si occupano di compiti specifici a loro assegnati in nome del Ministero.
Delmastro è il responsabile del Dap, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Gestisce quindi la politica dell'ordine e della sicurezza degli istituti e servizi penitenziari. Ostellari invece ha la delega sulla direzione generale dei detenuti e sul loro trattamento.
Andrea Delmastro ha attirato ulteriori attenzioni su di lui in questi giorni. È finito nel polverone per aver passato un documento a Giovanni Donzelli inerente a dei colloqui avvenuti in carcere fra alcuni parlamentari e Alfredo Cospito. Donzelli lo ha sfruttato alla Camera per insinuare che quei parlamentari fossero collusi. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha scagionato Delmastro dicendo che il documento non era coperto né da segreto di Stato né da segreto amministrativo.
Delmastro resta schierato con Donzelli nell'attacco contro il Pd e non abbassa i toni: "Il Pd dovrà spiegare all’opinione pubblica quell’inchino ai mafiosi", ribadisce in un'intervista al quotidiano Il Biellese.
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