10 Gennaio 2023
Marta Cartabia, fonte: Imagoeconomica
Fa discutere la riforma della giustizia penale voluta dall'ex ministra Marta Cartabia, i cui veri effetti si vedranno solo il 30 marzo, quando molti processi potrebbero diventare carta straccia. Tuttavia, è anche possibile che entro quella data arrivino a destinazione tutte le querele che servono per tenere in piedi i procedimenti senza azzerare nessuna indagine. Insomma, chi vivrà vedrà (un motto sempre più utilizzato quando si vara una legge in Italia, perché nessuno sa che altro dire).
Basta un esempio per fare capire la portata del cambiamento della legge voluta da Cartabia e dal Governo targato Mario Draghi. Fino al 30 dicembre, un ladro sorpreso con la refurtiva in mano - cioè in flagranza di reato - finiva in cella "senza passare dal via". Con la legge Cartabia non sarà più così. Senza querela quello stesso ladro viene identificato e rilasciato.
C'è già stato un caso di questo tipo che ha fatto suscitare clamore. A Iesolo, pochi giorni fa, la polizia aveva beccato una coppia di scassinatori appena usciti con un'abbondate refurtiva da un hotel, il Pineta Aparthotel. Tuttavia gli agenti non avevano potuto fermarli. Questo perché il proprietario dell'hotel, il magnate russo Andrey Alexandrovich Toporov, non era a Jesolo e quindi non ha potuto firmare la querela. Dunque niente manette e libera uscita per la coppia di ladri.
Ciò che più preoccupa la magistratura e la polizia giudiziaria, però, sono i procedimenti penali o i processi già avviati. Infatti la riforma è applicabile anche retroattivamente. Per i casi già aperti e con detenuti ci sono 20 giorni di tempo (a partire dal 30 dicembre) per rintracciare le vittime e invitarle a sporgere querela. Se non firmeranno la querela, non ci sarà provvedimento.
Francesca Zancan, giudice a Venezia e nella giunta veneta dell'Anm, in proposito, ha fatto sapere che "nel distretto avremo migliaia di procedimenti aperti che necessitano di querela. Pensi solo ai borseggiatori dei turisti a Venezia... Spesso le vittime sono straniere, non credo che tornino per firmare la querela. A fine marzo vedremo cosa accadrà. Non voglio essere distruttiva ma per non buttare via tempo e lavoro ho rinviato ad aprile tutti i casi per i quali serve una querela che ora non ho".
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