16 Dicembre 2022
Un lancio Ansa conferma: cane non mangia cane, “Il Ppe non inferirà sui socialdemocratici europei” in merito allo scandalo UE-Qatar. Dopo poco, un secondo lancio smentisce: “Nessun patto di non aggressione tra Ppe e socialdemocratici”. È, secondo la regola aurea, la smentita che non smentisce niente, se mai una notizia data due volte. Perché il patto cane non mangia cane esiste e se ne coglie la ragione: i 60 europarlamentari, per il momento, coinvolti nel giro di mazzette con l'Emirato ma anche col Marocco non possono essere tutti della sinistra mediterranea; verosimilmente la cricca era spartita, insomma ci son dentro tutti. Compresa, come piano piano sta emergendo, la stessa Commissione Europea che pesa molto più del parlamentino di Bruxelles. O davvero vogliamo credere che il business per i Mondiali, che l'essersi messi in bocca all'orso russo per il gas, che la sciagurata strategia anticovid a trazione cinese, che la transizione green anche quella ad esclusivo vantaggio della Cina, siano tutte scelte dovute a pura e semplice dabbenaggine?
Sono, lo scrivevamo ieri, affari nell'ordine non di milioni, non di miliardi, ma di trilioni di dollari o euro; sono oceani di soldi destinati a disperdersi per infiniti rivoli corruttivi. Se si pensa che il solo giro delle ONG ammonta, come ha scritto “il Giornale”, alla assurda cifra di 3500. “Servivano – ha detto ai magistrati belgi uno dei coinvolti nello scandalo qatarino, Francesco Giorgi, il palestrato, fidanzato della mantide greca Eva Kaili – a far girare i soldi sporchi. Intendeva le ONG di Panzeri ed altre connesse: solo quelle? Le ONG hanno funzionato egregiamente come foglie di fico ma anche come entità doppiamente truffaldine: a smistare ma anzitutto a riscuotere, una, la Humanity Sos, che ha appena sbarcato 250 migranti ovviamente in Italia, a Bari, ha avviato una pubblica raccolta lamentando che “salvare costa”: 280mila euro a trasbordo, per la precisione. Come taxi del mare sono piuttosto esosi. Questa ONG tedesca non spiega, non fornisce il dettaglio delle spese, azzarda una cifra e pretende venga presa sul serio e anche coperta: basta la parola, la sua parola. Così ha funzionato fino ad oggi.
Così funzionerà ancora, forse non da domani ma da dopodomani certamente. Cane non mangia cane: terranno la testa bassa per un po', quindi, ad acque chetate, ricominceranno, perché il business è troppo grosso per fallire: quello dei “salvataggi” e quello, più generale, più pervasivo, della stessa Unione. Ogni giorno l'affaire Qatar-UE si allarga, la rete corruttiva svela i suoi tentacoli, adesso si parla anche di agganci con l'Iran e si capisce perché la sinistra mediterranea ci vada pianissimo di fronte alla persecuzione feroce, ai 50 adolescenti già giustiziati dal regime teocratico, al massacro sistematico, disumano, di tutti i diritti umani. Meglio rivendicarli qui! Come fa la ineffabile Elly Schlein: “I diritti lbgq+ non sono tutelati”. Dove? In Italia? C'è un suo sostenitore, uno di questi apprendisti giornalisti isterici, che su Twitter a nome del fantomatico movimento lancia proposte del seguente tenore: “Togliere i figli alle famiglie transofobe”. Non era quello che facevano già a Bibbiano? La lobby lgbt+ non tutelata in Italia! Ma sulla miseria abissale dei piddini che, a mezzo ONG umanitaria, prendevano soldi da chi annienta gli omosessuali, le Schlein diventano patetiche se non afasiche: “Che brutta cosa, i coinvolti erano colleghi”. Tutto qui? Sì, tutto qui, circolano foto della sfuggente Elly col Panzeri, ma lei non c'entra, l'avrà incontrato mezza volta, tutto qui. Anzi no, non è tutto qui: la tracotanza piddina si dimostra una volta di più degna di miglior causa, tutti a ripetere, a una sola voce: “Nessun problema, nessuna questione morale, noi PD siamo diversi per definizione”. In un certo senso i Bonaccini, i Letta, le Schlein, con tanto di guitti e scriba di servizio, hanno le loro ragioni: la morale la frequentano poco e male e non possono percepirla, è giusto un riflesso condizionato, un po' come Moro quando difendeva il suo partito, “La DC non si lascerà processare”. Poi hanno fatto peggio che processarla. Ma finirà al solito modo: cane non mangia cane, la destra europea non azzannerà la sinistra mediterranea finché, a bocce ferme, quest'ultima se ne uscirà come sempre: da noi solo casi isolati, per troppo amore, per troppa onestà, a destra sono farabutti per natura in quanto omofobi e fascisti.
Non sta accadendo lo stesso con l'altro grande scandalo nostrano, quello delle coop della Soumahoro family? Se le ONG accreditate in UE sono 3500, e godono di controlli praticamente inesistenti, le coop sono infinitamente di più, l'albo che le raggruppa in seno al Mise ne conta 109.140 solo in Italia. Tutte percepiscono fondi pubblici ed europei. Anche ammettendo la regolarità del grosso, anche volendo ridurre all'1% quelle equivoche, si ottiene uno spreco di fondi che ha del colossale. Se si calcola che il solo giro del parentando del deputato con gli stivali è di 63 milioni, in larga parte spariti a fronte di maltrattamenti atroci inflitti ai “salvati”, ma sarebbe meglio riscattati, secondo accuse ed evidenze. E allora che fare se non minimizzare, dirottare?
Sì, qualche giornale non della cosca si incaponisce, finendo puntualmente in fama di giustizialista e razzista, ma il grosso dell'informazione è fra il distratto e il comprensivo e i senza decenza da Sansonetti alla De Gregorio, da Saviano a Parenzo, da Vauro alla filosofetta di turno, regolarmente squinternata, con seri problemi di autogestione psichica e gastrica, dicono: è una persecuzione, solo perché vengono dall'Africa. Sta di fatto che Panzeri, con seicentomila euro freschi in mano, è finito dentro, mama Marie Therese Mukamitsindo, definita dagli inquirenti “di inusitata spregiudicatezza criminale”, con seicentocinquantamila bigliettoni cash sequestrati, ancora gira, libera e bella, si fa per dire. E il genero, autosospeso dal partito ma non dal Parlamento, tanto per prendere in giro chi l'ha votato, può ancora impancarsi a moralista da social. Ma che vogliamo dire? Che di paesi razzisti come l'Italia, avercene? Canis canem non est: anzi, più personaggi coinvolti usciranno e più sarà improbabile che l'Unione ripensi se stessa, punisca se stessa: così fan tutti, voltare pagina e insistere, “con più fame che pria”, sulle grandi transizioni, che costano trilioni, che servono a distruggere interi paesi e in essi i singoli individui, ma sui quali non si torna indietro. “Ce lo chiede l'Europa”, il mantra che da 30 anni regola le nostre scelte. Oggi l'Europa ci chiede, alla maniera di don Vito Corleone, di non badare ai suoi scandali ma di bucarci, di avvelenarci con alimenti sintetici, di procedere a progressiva cancellazione di quanto costruito nei secoli a beneficio di una colossale distopia dagli esiti incerti ma portatori di sicure distruzioni, di certissime disperazioni. “Per mangiarti meglio”, come direbbe il lupo di Cappuccetto Rosso.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia