05 Dicembre 2022
Fonte: Instagram Matteo Salvini
Dare avvio ai lavori per il ponte sullo stretto di Messina entro due anni. Questa la nuova promessa di Matteo Salvini, pronunciata davanti a nientemeno che il consiglio europeo. "Dopo cinquant'anni di convegni, abbiamo intenzione di procedere: la commissaria aspetta un progetto a cui chi di dovere lavorerà". Insomma, fatti e nomi e non parole: Salvini ha affermato, di fronte a Bruxelles, la necessità assoluta di questo progetto che "collegherà Italia ed Europa". Riuscirà nell'impresa (ormai paragonabile alla ricerca del Santo Graal...) di fare costruire il benedetto ponte oppure fallirà come molti altri prima di lui?
Con una punta di ironia, al Capitano è stato chiesto se il tema del ponte sullo stretto fosse "popolare" presso la base elettorale della Lega Nord, trattandosi di una tematica tipicamente meridionale: Salvini risponde affermando che "Faccio quello che serve all'Italia, non quello che è popolare".
Salvini ha sottolineato il respiro europeo
"L'Italia ha fame di viaggiare, di sicurezza. Ringrazio la commissaria (n.d.A. Adina Valean) che mi ha dedicato tempo prezioso; i ministri francese e tedesco, con cui ci siamo riaggiornati a breve a Roma. Sul tavolo ci sono numerose infrastrutture: il finanziamento europeo della Torino Lione, del tunnel del Brennero... L'Italia è protagonista, perché diverse tratte sono nei corridoi di interesse europeo: penso alla dorsale adriatica, alla Trieste-Lubiana, al porto di Civitavecchia... Insieme a tutto il resto - prosegue - c'è un'infrastruttura che non unisce Sicilia e Calabria, ma che unisce l'Italia al Nord Europa. Il ponte sullo Stretto di Messina è qualcosa che è priorità per me, per il governo, per milioni di italiani. E' di estremo interesse per la Commissione Europea e per molti colleghi."
Secondo Salvini, ci sarebbero già ingegneri già pronti con progetti e operazioni preliminari:
"In questa manovra economica - continua - riportiamo in vita la società, dopo anni e anni di forzata pausa. Io dò le indicazioni e mi assumo l'onore e l'onere di fare una scelta: poi ci sono ingegneri che lavorano, che hanno lavorato e lavoreranno sul progetto".
Salvini ha però affermato che l'obbligo di abolire macchine a diesel e benzina entro il 2035 non abbia alcun senso, leggendola come una forma di autoritarismo.
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