16 Novembre 2022
Ricordate la polemica alimentata da alcune intellettuali femministe a proposito della dicitura “patria”, che, a loro parere, dovrebbe coesistere con quella di “matria”? Forse l’ultima decisione della Giunta per il Regolamento di Montecitorio potrebbe accontentarle, almeno parzialmente. Adesso, infatti, si può dire che almeno un ramo del Parlamento è diventato materno.
Basta, quindi, con le deputate in carriera costrette a lasciare il bebè a casa alle cure di chissà quale tata; potranno portarselo sul luogo di lavoro, il loro amorevole frugoletto, e addirittura allattarlo, se ha fino a un anno di età. Così è stato stabilito: ma la norma, a beneficio delle mamme della Camera, non produrrà una Camera delle mamme.
Difatti non si darà il via libera allo spettacolo di gentili elette che, assise sugli scanni dell’aula parlamentare, nel mezzo di una discussione o di un voto di fiducia, mostreranno con un certo orgoglio il marsupio che protegge un adorabile fagottino, intento a suggere da una mammella. Non si dovrebbero vedere, insomma, altre Ronzulli formato Europarlamento che partecipano al voto per alzata di mano felicemente agghindate del loro gioiello corneliano. Ci saranno, piuttosto, degli spazi appositamente dedicati a sì tenere operazioni: la Giunta prescrive infatti che l’allattamento potrà avvenire “in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal collegio dei Questori”. E aggiunge che, per poter usufruire di questi spazi, la deputata che sia anche mamma dovrà farne “tempistica richiesta”.
Opportunamente relegate nel loggione, dunque, assieme ai tradizionali auditori esterni delle sedute della Camera ma, si immagina, non proprio mescolate a essi. Anziché diventare l’attrazione dell’aula con i loro bambini, dunque, saranno loro a godersi i giochi parlamentari da spettatrici, i bambini in braccio. Oppure si sistemeranno in un tranquillo cantuccio dell’emiciclo.
Il Collegio dei Questori, composto da tre deputati, in base all’articolo 10 del Regolamento della Camera, si occupa di elaborare annualmente il bilancio interno della stessa ma anche di predisporre tutti gli aspetti relativi all’ordine e alla sicurezza dentro l’aula. Ha inoltre competenza sulle regole relative al cerimoniale che è alla base del lavoro a Montecitorio.
Il Regolamento della Camera è invece emanato, com’è evidente, dalla Giunta per il Regolamento, un decemvirato che opera con la direzione del presidente della Camera.
Di Gianluca Vivacqua
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