17 Ottobre 2022
Enrico Letta non ha perso tempo. Si è fiondato su Twitter e con incedere progressista ha mostrato la sua solidarietà a “Paola Enogu”. Peccato che la pallavolista che ha annunciato il ritiro dalla nazionale per un caso di razzismo si chiami in realtà Paola Egonu. La fretta della retorica ha tradito il segretario del Pd (a proposito: da marzo il posto di segretario sarà libero e al Partito democratico servirebbe il profilo di una persona che eccelle nel suo campo e che ha avuto successo a livello nazionale e internazionale, magari una donna, magari Enogu).
Il martello della nazionale italiana di volley, al termine della partita vinta con gli Stati Uniti che è valsa la medaglia di bronzo ai Mondiali femminili, si è sfogata col suo agente, Marco Raguzzoni. “Non puoi capire, non puoi capire. Sono stanca. Mi hanno chiesto anche se fossi italiana. Questa è la mia ultima partita in Nazionale”, ha sussurrato la campionessa azzurra in un video rubato. La 23enne Egonu, in seguito, ha poi parzialmente corretto, spiegando che la sua è solo una pausa per ricaricare le batterie prima di tornare l’anno prossimo a vestire la maglia azzurra. “La prossima estate si vedrà, spero di ripensarci perché abbiamo ancora tanto da fare con questa nazionale. A gennaio vi farò sapere”. L’agente ha confermato: “Ho parlato con lei, si è trattato dello sfogo di un momento dopo un periodo di grande tensione. Un’atleta scarica la tensione e Paola ha avuto uno sfogo intimo. Poi è uscito questo video, ma la polemica non c’è”.
Egonu ha ricevuto anche una telefonata del premier uscente, Mario Draghi, oltre a vari attestati di solidarietà. Compreso quello di Letta. Il leader Pd, per solidarizzare con la pallavolista offesa dagli hater, ha pubblicato un’immagine stilizzata dei Egonu avvolta in un simbolico abito tricolore. Poi è scattato l’hashtag a margine del post: #PaolaEnoguAzzurra. Peccato che il cognome della campionessa fosse sbagliato.
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