13 Ottobre 2022
Vi è una notizia di qualche giorno addietro che non ha ricevuto a nostro giudizio le dovute attenzioni. Si tratta di una notizia non di primaria importanza, ne conveniamo. E tuttavia riteniamo che meriti un commento, sia pure telegrafico, perché giova a comprendere e a disvelare l'essenza del nostro tempo, soprattutto in relazione a quella che definirò per semplicità la nuova figura del divorzio tra sinistra e popolo. Sì perché di questo si tratta: la sinistra, che un tempo fu lo spazio politico della difesa del popolo e dei suoi interessi, oggi sembra collocarsi saldamente dalla parte opposta, quella del capitale e della globalizzazione che procede in direzione ostinatamente contraria rispetto agli interessi e alle rivendicazioni dei popoli.
Qual è dunque la notizia di cui vogliamo dare conto rapidamente oggi? Eccola. Le donne che manifestavano in piazza in difesa del diritto all'aborto hanno ritenuto di dover allontanare dalla piazza Laura Boldrini, esponente di punta della sinistra neoliberale contemporanea: l'episodio appare rilevante, poiché rivela l'ormai compiuto divorzio tra il popolo e una sinistra percepita ormai come sideralmente distante dai problemi e dalle questioni con cui quotidianamente i ceti medi e i lavoratori hanno a che fare. Il programma generale della sinistra infatti si caratterizza precipuamente per una adesione ai moduli di quella globalizzazione che procede ostinatamente in direzione contraria rispetto agli interessi e alle rivendicazioni dei lavoratori e dei ceti medi. Non stupisce davvero, allora, che le piazze inizino a prendere le distanze da quelle sinistre che un tempo, quando ancora erano rosse e non arcobaleno, erano il principale baluardo di difesa del lavoro e delle classi lavoratrici. Ormai è evidente. Ogni successo della sinistra coincide con una sonante sconfitta per il popolo e per i lavoratori.
Di Diego Fusaro
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