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Elezioni 2022, Carlo Calenda e Matteo Renzi pronti a fare da stampella a Giorgia Meloni: via libera all'appoggio esterno - ESCLUSIVA

Washington e Bruxelles puntano sul Terzo polo per tenere a bada super Giorgia

08 Settembre 2022

Elezioni 2022, Carlo Calenda e Matteo Renzi pronti a fare da stampella a Giorgia Meloni: via libera all'appoggio esterno - ESCLUSIVA

Matteo Renzi conta su "un bel risultato con Calenda". "Penso andrà così - dice a Rtl102.5 - perché trovo tanta gente di destra che non vuole più votare per Salvini e Berlusconi. E tanta gente di sinistra che dice che il PD è diventato sovietico e quindi vogliono votare Calenda e Renzi. Io do per scontato di stare sopra Forza Italia, bel risultato è se riusciamo a portare Draghi". "Se ci sarà la Meloni premier - aggiunge il leader di Iv - noi diremo le cose sulle quali siamo d'accordo e le cose contro le quali combattiamo. Se c'è la Meloni stiamo all'opposizione, se c'è Draghi siamo in maggioranza, mia modesta opinione. Amici che ci ascoltate, secondo voi per andare a discutere in Parlamento e al consiglio europeo sull'inflazione, sulle tensioni di guerra, è meglio avere un premier come Draghi o un premier come la Meloni?".

Ma le cose stanno veramente come dice Matteo Renzi? Non proprio anche perché il leader di Rignano nel corso degli anni ci ha abituato alle più improbabili giravolte. Come stanno esattamente le cose? L'idea, secondo quanto siamo in grado di ricostruire, non è tanto quella di entrare nel governo assieme a Giorgia Meloni ma quello di garantire l'appoggio esterno, un'opposizione costruttiva. Anche perché, è il ragionamento che si fa, molto difficilmente Salvini e Berlusconi per quanto potranno andare male alle elezioni rinunceranno alle poltrone e a far parte dell'esecutivo. Però faranno le bizze e renderanno la vita estremamente difficile a Giorgia Meloni per tentare di riguadagnare spazio. Così con l'appoggio esterno Carlo Calenda e Matteo Renzi potranno dare una mano al Paese (per la gioia di Washington e Bruxelles) senza però tradire il patto con gli elettori. Insomma, i leader di Italia Viva e quello di Azione sarebbero pronti a dare man forte in caso di maggioranza striminzita al Senato.

Nel contempo partirà l'operazione "26 settembre": Matteo Renzi comincerà a lavorare in Parlamento per scompaginare i due poli ("spolparli" da dentro sul modello Macron) approfittando dell'indebolimento di Lega e Forza Italia al fine di ingrossare le fila del Terzo polo. L'obiettivo finale è creare le condizioni per riportare al più presto Mario Draghi a palazzo Chigi con l'ennesima grande coalizione e far finire il possibile exploit elettorale di Giorgia Meloni nel dimenticatoio.

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